La Galleria d’Arte contemporanea di Palazzo del Bargello ospiterà le opere di Carlo Ferrari. Al Museo Diocesano la prima personale in terra umbra di Loriano Aiazzi. Mostre curate dall’Associazione culturale La Medusa  

Vernissage Carlo Ferrari

GUBBIO – Il mese di luglio porta a Gubbio due importanti maestri italiani contemporanei.

Curate dall’Associazione Culturale La Medusa al Museo Diocesano per tutto il mese di luglio, espone Loriano Aiazzi ed a Palazzo del Bargello Carlo Ferrari.

Palazzo del Bargello con la sua Galleria d’Arte contemporanea, si conferma come mete dì eccellenza per i migliori artisti contemporanei italiani. A luglio la Galleria ospiterà le opere di Carlo Ferrari con la mostra personale “Elegance in Nature”, già portata dal pittore al Abu Dhabi.

Si rinnova con straordinaria varietà e notevole qualità, il calendario espositivo di Palazzo del Bargello – sottolinea Elisa Polidori, Presidente dell’Associazione Culturale La Medusa, Ente promotore della manifestazione – è la volta del pittore emiliano Ferrari, artista elegante e sottile, che studia e gioca con la mimesi naturalistica in maniera egregia”.

Carlo Ferrari

Carlo Ferrari

Carlo Ferrari nato a Massenzatico di Reggio Emilia nel 1946, di padre Svizzero e madre Italiana. Da adolescente ha vissuto lunghi periodi a Zurigo, città molto amata e basilare per la sua formazione culturale, da qui nasce l’interesse e l’amore per il disegno.

Nel 1968 apre un atelier a Reggio Emilia in via Roma N. 20, iniziando così questa lunga avventura, di studio e di pittura, che spazierà dal paesaggio fiammingo, a Rubens, a Turner, a Poussin, poi Caravaggio, e tanti altri maestri del colore.

Negli anni ’80, trova nuovo vigore nell’insegnare la tecnica del colore ad olio, che lo impegnerà per una decina d’anni, attorniato da numerosissimi allievi che ancora lo seguono con affetto e stima. Nel ’90 inizia un nuovo percorso pittorico con i suoi fiori erotici su fondo nero, con queste opere Ferrari viene invitato ad esporre in importanti gallerie Italiane ed Internazionali.

L’attuale interesse pittorico è rivolto allo studio della luce che può emanare il pigmento, per riflessione, sempre attraverso le velature. Nelle sue mostre sono spesso presenti opere di grande formato.

Loriano Aiazzi

Loriano Aiazzi

Per la sua prima personale in terra umbra, Loriano Aiazzi, scultore dalla trentennale carriera, ha scelto la bellezza medievale del capoluogo eugubino e del suo Museo Diocesano, le cui severe sale duecentesche e la prestigiosa collezione di arte sacra costituiscono la quinta ideale per costruire un dialogo con opere contemporanee che del Medioevo mantengono la severa sobrietà.

Sacra Fragmenta, curata da Niccolò Lucarelli, con il patrocinio del Comune di Gubbio e dei Musei Ecclesiastici Umbri. Le 8 sculture selezionate dal curatore, collocate all’interno del percorso espositivo del Museo, troveranno il corretto dialogo con le collezioni permanenti del museo, in un prestigioso ed interessante scambio temporale.

Come assessore alla cultura di Gubbio non posso che esprimere la mia soddisfazione per la possibilità di ospitare negli splendidi ambienti del museo Diocesano le opere di Loriano Aiazzi che potranno esprimere al meglio la loro intensità nel contrasto con le antiche pietre dell’ambiente che le ospiterà”, dichiara l’Assessore al Turismo e alla Cultura del Comune di Gubbio, Oderisi Nello Fiorucci.

Aiazzi con il curatore Lucarelli

Apice della mostra, il Cristo crocefisso, vicino al cuore di chi osserva per la sofferente, legnosa carnalità che esprime, per quel suo essere uomo fra gli uomini, fratello degli ultimi.

Il solido ginepro dell’aspra Corsica diventa la pagina scolpita di un ideale Vangelo laico, con tutto il peso della storia millenaria dell’umanità; la sfera blu, simbolo di saggezza, riposa su quell’omero che sembra squarciato, così come la lunga spina argentata trafigge il corpo per buona parte della sua lunghezza.

Terra e Cielo si fondono in quest’opera che unisce la spiritualità alla crudeltà, l’alfa e l’omega dell’essenza dell’individuo. Due delle opere esposte sono concesse in prestito dalla Chiesa di Santa Maria delle Carceri di Prato. Sacra Fragmenta è visitabile dal 2 al 28 luglio, tutti i giorni, a eccezione del lunedì, dalle 10,30 alle 18.

Fotografie Giampiero Lilli