Un cittadino in particolare ha aggiuntio: “La pavimentazione è davvero molto sconnessa e, dal momento che lungo via Piave sono presenti abitazioni e attività commerciali, riteniamo che dovrebbe essere riasfaltata

Via Piave

GUBBIO – Nei giorni scorsi ci siamo occupati di Viale della Rimembranza, dove abbiamo parlato con cittadini e commercianti che hanno avanzato proposte per la sua riqualificazione.

Proponendo tra le altre cose l’installazione di panchine, la risistemazione dei marciapiedi, l’apposizione di nuove targhette a ricordo dei caduti eugubini nella Grande Guerra al posto delle attuali in gran parte usurate dal tempo, l’installazione di rallentatori lungo il Viale.

Oggi parliamo invece di Via Piave, una strada che per un tratto è parallela a Viale della Rimembranza. E’ una strada rialzata e molto stretta, tra il muraglione di cinta e le abitazioni, ma è anche molto transitata perchè serve da accesso ad un quartiere residenziale dove abitano diverse famiglie.

Via Piave

Alcuni cittadini ci hanno spiegato le criticità attuali di Via Piave, questo un riassunto delle loro parole: “Le condizioni dell’asfalto sono ben visibili a tutti, non ci ricordiamo a memoria quando Via Piave sia stata asfaltata per l’ultima volta. Ogni tanto si vede qualche operaio a chiudere le buche, li ringraziamo ma è ben poca cosa rispetto a quello che servirebbe.

L’illuminazione, a nostro avviso, andrebbe potenziata. Chiediamo che la via venga riqualificata perchè così non è più possibile andare avanti. Inoltre si tratta di una piccola via a ridosso del centro storico di Gubbio, e quando ci sono festività importanti, molti turisti e visitatori parcheggiano le loro auto qui“.

Un cittadino in particolare ha aggiuntio: “La pavimentazione è davvero molto sconnessa e, dal momento che lungo via Piave sono presenti abitazioni e attività commerciali, riteniamo che dovrebbe essere riasfaltata. Chiediamo inoltre maggiori controlli, perchè ci siamo accorti che talvolta viene percorsa dai veicoli in senso inverso“.

I cittadini ci hanno spedito anche delle fotografie, che abbiamo pubblicato a corollario di questo breve articolo.

Francesco Caparrucci