Mario Bravi: “Abbiamo proposto che si realizzi un piano del lavoro con investimenti ad esempio che mettano in sicurezza il territorio, o che rilancino l’edilizia e di conseguenza gli altri settori ad essa collegati, senza comunque aumentare la cementificazione“
GUBBIO – Questo pomeriggio (mercoledì 20 febbraio), presso la sede del Pci di Gubbio, si è svolto un incontro per affrontare i temi della crisi economica e dell’occupazione del nostro territorio, durante il quale sono intervenuti il responsabile dell’Ires Cgil Mario Bravi, Fabio Sebastiani e Luciano Recchioni che ha affrontato il tema relativo all’azienda Merloni.
Dopo i saluti iniziati di Mattia Pierotti, durante l’incontro sono stati affrontati diversi temi di rilevanza nazionale, come ad esempio reddito di cittadinanza e quota 100 giusto per citarne alcuni, tuttavia ci concentriamo sulle questioni relative alla situazione economica e occupazionale locale, partendo dai dati che ha fornito Mario Bravi, relativi ai Sistemi Locali del Lavoro in Umbria (dati Istat del 2018 sul 2017) e alle addizionali comunali e regionali presenti nelle buste paga dei lavoratori (dati Ires Cgil del 2017 sul 2016).
“L’Umbria – ha affermato Mario Bravi – ha una situazione di crisi più pesante di altre Regioni, perché non c’è stata una creazione di occupazione di qualità. E’ una situazione che non è stata omogenea su tutti i territori, ma alcuni territori hanno subito di più la crisi e altri di meno.
L’Istat ha suddiviso l’Umbria in 14 Sistemi Locali del Lavoro, in quest’area ne abbiamo due: quello di Gualdo Tadino che comprende tutta la fascia appenninica, mentre l’altro Sistema del Lavoro è di Gubbio assieme al Comune di Scheggia.
A Gubbio su 583 chilometri quadrati abbiamo circa 33.000 abitanti, di questi 13.100 sono occupati e 1.700 sono disoccupati con un tasso di disoccupazione dell’11,4% che è il più alto di tutti i 14 Sistemi Locali del Lavoro dell’Umbria con il Sistema Locale di Gualdo che ha il secondo peggiore tasso di disoccupazione al 11,3%, ciò significa che questa è la zona più colpita dalla crisi.
Abbiamo proposto che si realizzi un piano del lavoro con investimenti ad esempio che mettano in sicurezza il territorio o che rilancino l’edilizia e di conseguenza gli altri settori ad essa collegati, senza comunque aumentare la cementificazione.
Come Ires Cgil abbiamo fatto una ricerca sulle tasse locali nelle buste paga ed è emerso che le addizionali regionali sono più alte di quelle comunali perché le prime si attestano al 1,1%, mentre le seconde allo 0,8%“.
Di Ilaria Stirati – Fotografie Cronaca Eugubina