Il Vescovo Luciano: “Queste occasioni di festa, incontro, celebrazione, famiglia, siano tutte occasioni in cui il nostro cuore si addolcisca, si apra, si ingrandisca e non si indurisca. Chiediamo quindi al Signore che la Festa dei Ceri non indurisca mai i nostri cuori

Il Presidente Alfredo Minelli

GUBBIO (F.C.) – Nel tardo pomeriggio di giovedì 17 gennaio, in occasione delle celebrazioni per la Festa di Sant’Antonio Abate, si è tenuta l’investitura ufficiale del Primo Capodieci del Cero di Sant’Antonio Lucio Sollevanti, a pochi giorni dalla sua elezione che è avvenuta domenica 13 gennaio.

La cerimonia di investitura si è svolta al termine della Messa, presso la Chiesa dei Neri, che è stata celebrata dal Vescovo Luciano Paolucci Bedini e da don Marco Cardoni, alla quale hanno partecipato il sindaco Filippo Mario Stirati.

 Il Capodieci di Sant’Ubaldo Pietro Menichetti, i Capitani Fabio Tomassini e Ubaldo Stocchi, i presidenti della Famiglie ceraiole, il presidente dell’Università dei Muratori Fabio Mariani, e del Maggio Eugubino Lucio Lupini e il Capitano Fabio Del Sette.

Il Capodieci Lucio Sollevanti con i Santantoniari

Prima dell’inizio della Messa, il Presidente della Famiglia dei Santantoniari Alfredo Minelli ha salutato tutte le autorità presenti e si è rivolto al Vescovo: “Esattamente un anno fa, iniziava il percorso di avvicinamento alla Festa dei Ceri.

Abbiamo cercato lo scorso anno di prepararlo al 15 maggio, come ha potuto ben constatare un conto è raccontare la Festa dei Ceri e un conto è viverla.

La cosa bella è stata soprattutto quello che ha scritto dopo la Festa dei Ceri, parole belle, importanti, ma soprattutto parole che non so quanti eugubini sarebbero riusciti a scrivere per descrivere le sue emozioni alla sua prima Festa dei Ceri.

Quindi credo che nella prossima Festa dei Ceri lei sarà un eugubino tra gli eugubini, perché ormai da quelle parole si è capita la sua sensibilità e la sua profondità nel vedere nell’animo delle persone la Festa dei Ceri e questo ci fa estremamente piacere. Non è una cosa comune per una persona che viene da fuori calarsi nella Festa”.

Don Marco Cardoni e il vescovo Luciano

Il Vescovo Paolucci Bedini ad inizio Messa ha affermato: “Abbiamo sempre l’occasione di confrontarci con la vita di un uomo che Dio ha messo su questa terra per vivere e condividere il bene. I Santi sono più vicini a noi di quello che pensiamo, alla nostra sensibilità e ai nostri bisogni.

Oggi nell’intercessione di Sant’Antonio, chiediamo che il Signore ci aiuti a vivere bene quest’esistenza che ci ha donato e che è un dono unico e irrepetibile e che ci aiuti a farlo insieme come comunità, o come Famiglia usando una parola che contraddistingue le associazioni ceraiole”. 

Chi incontra il Signore Gesù e ne condivide la sua parola  ha proseguito nell’omelia il Vescovo Paolucci Bedini – sente che la sua vita può essere piena e significativa solo se realizza quella parola. C’è un episodio della vita di Sant’Antonio, di questo ragazzo giovane che pur essendo credente un giorno ascoltando la Messa e la parola di Dio viene come folgorato.

Di Antonio si ricorda un’esperienza particolare, quella di essere stato una persona capace di convogliare la potenza dell’amore di Dio attorno e dentro la vita di una persona che aveva incontrato la malattia.

Famiglia dei Santantoniari

Spesso la nostra vita è attraversata dal male, dal dolore, dalla malattia e sapere che nella fede noi abbiamo accesso a una sorgente di potenza così grande, questo illumina, condiziona, accompagna la nostra vita e la consola in alcuni momenti.

Il messaggio della fede ci ricorda che tutto ciò che viviamo è un’immagine di ciò di cui il cuore dell’uomo ha bisogno e cioè di essere guarito sempre.

La malattia più grave, bisognosa di guarigione da parte di Dio, è la durezza del cuore. Quando il nostro cuore si indurisce a causa delle vicende della vita, ecco che è possibile qualsiasi forma di male.

Queste occasioni di festa, incontro, celebrazione, famiglia, siano tutte occasioni in cui il nostro cuore si addolcisca, si apra, si ingrandisca e non si indurisca. Chiediamo quindi al Signore che la Festa dei Ceri non indurisca mai i nostri cuori”.

Durante la celebrazione tutti i presenti hanno letto la preghieraSant’Antonio Abate, scritta da Pietrangelo Farneti e la preghiera del Ceraiolo scritta da Giorgio Gini.

Una volta conclusa la funzione religiosa, si è svolta la cerimonia di investitura ufficiale del Capodieci 2019 Lucio Sollevanti, con la lettura del verbale di ratifica della nomina di Sollevanti e la consegna al Capodieci dello stemma del Cero di Sant’Antonio da parte di Mario Fofi.

Il corteo dei ceraioli santantoniari in festa, accompagnato dalla Banda musicale città di Gubbio è proseguito verso Piazza Oderisi, dove è stato festeggiato il Capodieci Lucio Sollevanti. La serata si concluderà con la tradizionale cena sotto gli Arconi di Palazzo dei Consoli.

Di Ilaria Stirati Fotografie Cronaca Eugubina