Monsignor Paolucci Bedini disse: “Signore, donami un padre come Sant’Ubaldo, che mi renda capace di essere padre di ogni figlio, donami un fratello come San Francesco, che mi aiuti a crescere nella fraternità universale e una madre come Maria che mi custodisca nel suo amore

GUBBIO – Un anno fa, il 3 dicembre 2017, in una gremita Chiesa di San Domenico, Monsignor Luciano Paolucci Bedini venne ufficialmente ordinato Vescovo di Gubbio con una speciale funzione religiosa presieduta dal Cardinale Edoardo Menichelli Arcivescovo emerito di Ancona, assieme al Cardinale Gualtiero Bassetti e al precedente Vescovo di Gubbio Mario Ceccobelli.

Alla cerimonia, oltre ai tantissimi fedeli, parteciparono tutte le più alte cariche civili, militari e ceraiole della città.

Il lungo e ripetuto applauso di tutta la Chiesa di San Domenico, dopo il rituale dell’ordinazione e dell’insediamento, diede il benvenuto al nuovo vescovo Monsignor Luciano Paolucci Bedini, che celebrò il resto della funzione religiosa.

Mario Ceccobelli e Luciano Paolucci Bedini

Ti consegno la Chiesa di Gubbio affermò Mario Ceccobelliuna chiesa bella, una Chiesa ricca di doni. Siamo all’ultimo atto di questa solenne liturgia. La staffetta episcopale si rinnova da più di un millennio, sono sedici secoli che si ripete questo gesto che è sempre motivo di esultanza in questo popolo.

Mi tornano in mente le parole del vescovo Pietro quando fui ordinato Vescovo ‘La consegna del pastorale da parte mia a te dice che ormai sei tu il vescovo di Gubbio e tocca a te guidarci a crescere nella generosa testimonianza di amore. Ora tocca a te prendere il cero e ti farò da braccere’.

Non posso dirti questo perché non sono eugubino, ma ti sosterrò, pregherò ogni giorno per te e per questa Chiesa che lascerò nelle tue giovani mani. So che il tuo cuore vibra per le forti emozioni di questi giorni e per le responsabilità che faranno parte della tua missione, ma non temere continua ad aver fede“.

Monsignor Luciano Paolucci Bedini

Il Vescovo Luciano Paolucci Bedini aggiunse commosso: “Grazie alla Chiesa sposa di Gubbio, non ci conoscevamo e il Signore per le vie misteriose della volontà ci ha promessi l’uno all’altro. Il fidanzamento è durato solo tre giorni, ma è stato amore a prima vista.

Don Mario mi sono commosso quando ho saputo che da mesi questa Chiesa antica e vivace stava pregando con grande fiducia per il nuovo vescovo, le parole di quella preghiera non disegnavano un volto preciso, ma tratteggiavano i contorni di un cuore capace di amare dell’amore di Cristo sposo.

Gratuitamente avete ricevuto e gratuitamente date, è questo il motto che ho scelto. Il dono più grande che ho ricevuto è stata la vita che so essere dono di Dio, per come mio padre e mia madre me lo hanno raccontato.

E ho compreso che non è un dono da tenersi per sé egoisticamente, grazie alla condivisione quotidiana con mio fratello fin da piccoli ed oggi nella bellissima famiglia che ha creato con sua moglie e i suoi figli.

Signore, donami un padre come Sant’Ubaldo, che mi renda capace di essere padre di ogni figlio, donami un fratello come San Francesco, che mi aiuti a crescere nella fraternità universale e una madre come Maria che mi custodisca nel suo amore”.

 Di Francesco Caparrucci