Claudio Ricci: “Nel 2017 l’Umbria ha speso 1,8 miliardi per la sanità“. Pasquale Di Bacco, presidente dei popolari per Gubbio, si chiede come sia possibile il paventato declassamento dei servizi offerti dall’Ospedale di Branca (importantissimo per i territori della Fascia appenninica) a fronte di una spesa generale così considerevole

Claudio Ricci

GUBBIO – La decisione della Regione Umbria, adottata attraverso una delibera, di provvedere ad una riorganizzazione dei Servizi di Diagnostica di Laboratorio in Centri “Hub” e “Spoke“, con la ridefinizione delle funzioni dei singoli laboratori, che farebbe dell’Ospedale comprensoriale di Branca un Centro Spoke, integrato al Centro Hub di primo livello di Città di Castello, ha sollevato critiche in città da parte dei cittadini e di esponenti di forze politiche.

Sull’argomento è intervenuto il Sindaco Stirati, il Consigliere regionale Smacchi, il M5S di Gubbio e Gualdo Tadino e il Consigliere comunale Gagliardi. In particolare Stirati ha definito “irricevibile la proposta di declassamento“.

In un incontro sul tema della sanità in Umbria, tenutosi a Perugia al Park Hotel, il Consigliere regionale Claudio Ricci ha dichiarato che “nel 2017 l’Umbria ha speso 1,8 miliardi per la sanità“.

Una considerazione raccolta dal presidente dei Popolari per Gubbio, Pasquale Di Bacco, che si chiede come sia possibile il paventato declassamento dei servizi offerti dall’Ospedale di Branca (importantissimo per i territori della Fascia appenninica) a fronte di una spesa generale così considerevole.

In particolare, durante l’incontro di Perugia, il Consigliere regionale Claudio Ricci ha affermato: “Occorre migliorare il sistema della sanità in Umbria. Il Movimento civico in Regione ha presentato 500 atti, proposte, che hanno dato vita a 1000 articoli stampa. In futuro il governo della Regione dovrà essere all’insegna della capacità di fare, con progetti finanziariamente sostenibili.

Qualche numero sulla sanità, si può fare molto per migliorarla: bilancio accertato, nel 2017 è stato speso in Umbria oltre 1,8 miliardi di euro all’anno. E’ un dato significativo. Gli addetti, il complesso sanitario in Umbria, conta 11 mila persone. Intuiamo così l’ampiezza di questa azienda ospedaliera. C’è una quantità di risorse, circa il 20%, che potrebbe essere utilizzata in maniera più efficiente.

Intervista a Di Bacco e Ricci

Ora la Corte dei Conti dice che i quattro motori di spesa della sanità Umbra sono le due aziende ospedaliere di Perugia e Terni, e le due aziende locali perugine e ternane che potrebbe ro collaborare più efficacemente, con acquisti centralizzati.

Introdurre una buona sanità digitale, significa che si può avere un risparmio del 5% delle risorse complessive. In Umbria gli ultrà 65enni sono il 25 per cento della popolazione“.

Di Francesco Caparrucci