Per completare la classifica, al secondo posto è giunta Giulia Quaranta Provenzano, mentre si sono classificati terzi a pari merito Maurizio Guglielmi e Alice Gasco. In quarta posizione Giampiero Lilli

GUBBIO (F.C.) – Si è conclusa domenica 29 luglio, presso la Galleria degli Arconi di Palazzo dei Consoli, la seconda edizione della Mostra Concorso “Cosmos, Mille modi di rappresentare l’universo”, organizzata dall’Associazione Culturale La Medusa e patrocinata dal Comune di Gubbio, dell’Unione Astrofili Italiani e dell’Inner Wheel Club Gubbio e Gualdo Tadino.

A questa seconda edizione della Mostra hanno partecipato Domenico Asmone, Gianfranco Bianchi, Raffaele Dragani, Elisa Frigerio, Alice Gasco, Renato Giorgio, Maurizio Guglielmi, Giampiero Lilli, Roberto Parmagnani, Cecilia Passeri, Giuseppe Piacenza, Giulia Quaranta Provenzano e Sara Spolverini.

Durante il finissage, è stato inoltre proclamato il vincitore della seconda edizione della Mostra Concorso, Raffaele Dragani, che come premio avrà la possibilità di esporre le proprie opere in una mostra personale presso la Chiesa di Santa Maria dei Laici nell’autunno del 2019.

Per completare la classifica, al secondo posto è giunta Giulia Quaranta Provenzano, mentre si sono classificati terzi a pari merito Maurizio Guglielmi e Alice Gasco. In quarta posizione Giampiero Lilli.

L’attestato al vincitore è stato consegnato da Cecilia Passeri, presidente dell’Inner Wheel Club Gubbio e Gualdo Tadino, che ha dichiarato: “Volevo ringraziare l’artista che ho scoperto essere un ingegnere come me, quindi la cosa bellissima è che quando nell’ingegneria, che si presume essere un qualcosa di prettamente tecnico, esce fuori l’arte si può considerare l’immensità”.

A Cronaca Eugubina, Raffaele Dragani ha espresso la sua soddisfazione e raccontato il significato delle opere vincitrici della mostra: “Ringrazio l’Amministrazione che mi ha consentito di esporre in questa manifestazione, sono veramente commosso perché ho ripreso a dipingere dopo quasi 50 anni e in questi ultimi 18 mesi continuo a ricevere attestati di consenso sul mio lavoro che mi fanno molto piacere. Ho lavorato a lungo nella fisica matematica soprattutto nei moti caotici e nei sistemi dinamici, per cui questo concorso si adattava perfettamente a quello che ho fatto nei gruppi della fisica matematica del Cnr.

Le mie opere sono astratte, ma con una base solida dal punto di vista figurativo, un’opera è la rappresentazione onirica di com’era l’universo prima del famoso Big Bang, mentre l’altra opera raffigura durante il Big Bang. La rappresentazione onirica sta nel fatto che ho usato molto il colore perché anche se quando sono successi questi fenomeni non c’era il colore io non posso fare a meno di utilizzarlo”.

Di Ilaria Stirati – Fotografie Cronaca Eugubina