Nel primo tempo ottima l’intesa tra Marchi e De Silvestro, il migliore in campo dei rossoblù. Nella ripresa girandola di sostituzioni. Sandreani prova i giovani e i nuovi acquisti 

GUBBIO – Prima amichevole stagionale allo stadio “Pietro Barbetti” per il nuovo Gubbio di mister Alessandro Sandreani contro un’avversaria d’eccezione, il Catanzaro di Gaetano Auteri accreditato di poter vincere il girone C della Lega Pro. C’è buon pubblico in tribuna, tanti gli applausi per mister Sandreani al momento del suo ingresso sul terreno di gioco.

Il Catanzaro

Le formazioni di Gubbio-Catanzaro

Il Gubbio (in maglia bianca) scende in campo con il 4-3-3: Marchegiani; Tofanari, Schiaroli, Espeche Pedrelli; Benedetti, Ricci, De Silvestro; Tavernelli, Marchi (capitano), Casiraghi. 

A disposizione: Battaiola, Alexandroae, Paramatti, Lo Porto, Bergamini, Malaccari, Conti Massimo, Conti Andrea, Plescia, Bazzucchi. Allenatore: Sandreani.

Il Catanzaro (in maglia giallorossa) risponde con il 3-4-3 : Golubovic; Celiento, Riggio, Pambianchi; Zanini, Maita (capitano), Iuliano, Nicoletti; Giannone, Infantino, Statella. 

A disposizione: Elezaj, Filiomeni, Ielo, Nikolopoulos, Baldè, Posocco, Eklu, Baldan. Allenatore: Auteri. 

Ettore Marchi

Primo tempo

Partita veloce fin dalle prime battute di gioco, con le due squadre che giocano senza tatticismi. Buona circolazione della palla del Gubbio, che apre molto il gioco sulle fasce. Pericolosi i rossoblù al 5′ con una penetrazione di De Silvestro, che però non riesce a concludere in porta e l’azione sfuma.

Per il Catanzaro si infortuna ad una spalla Infantino, al 10′ al suo posto subentra Baldè. Tanti applausi per le combinazioni veloci tra Marchi e De Silvestro. Al 16′ colpo di testa di Baldè alto sopra la traversa. Spina nel fianco della difesa calabrese è Elio De Silvestro, che sulla fascia destra è sempre pericolosissimo.

Una fase di gioco

Tecnicamente il Catanzaro appare superiore. Al 21′ cross rasoterra al centro dell’area di rigore rossoblù di Nicoletti, la palla attraversa tutta l’aera piccola e si perde sul fondo. Gioco spezzettato da tanti piccoli falli. La partita non è spettacolare, vive di improvvise fiammate. Al 27′ pericolosissimo cross di Marchi dalla destra, ma Casiraghi in corsa manca la deviazione in rete.

Nei minuti finali del primo tempo, i ritmi della partita si abbassano sensibilmente. Al 44′ Riggio sotto porta impegna Marchegiani in una difficile parata a terra.

Tre minuti di recupero. Al 47′ improvviso tiro dai venti metri di Iuliano, a lato della porta difesa da Marchegiani.

Gubbio-Catanzaro

Secondo tempo

Girandola di sostituzioni ad inizio ripresa. Il Gubbio sostituisce Ricci con Malaccari, Tavernelli con Massimo Conti, Marchegiani con Battaiola, Tofanari con Paramatti.

Il Catanzaro sostituisce Golubovic con Elatas, Celiento con Eklu, Iuliano con Posocco, Pambianchi con Figliomeni, Zanini con Baldan.

Nei primi 10 minuti del secondo tempo non succede nulla, il Gubbio attacca alla ricerca del vantaggio, ora anche con le sgroppate di Pedrelli sulla fascia sinistra. Al 16′ Baldè calcia alto a tu per tu con Battaiola in uscita, al termine di un’azione in mischia in area di rigore rossoblù.

Al 20′ mister Alessandro Sandreani sostituisce Marchi con Plescia, Benedetti con Bergamini, Pedrelli con Lo Porto. Al 26′ contropiede veloce di Casiraghi, che si fa tutto il campo in velocità ma conclude debolmente con Elatas che para senza problemi.

Al 27′ per il Catanzaro esce Giannone ed entra Nikolopoulos. Per il Gubbio esce Casiraghi ed entra Andrea Conti. Al 32′ cross dalla destra di De Silvestro, con Malaccari che sotto porta manca la deviazione in rete.

Al 35′ si fa pericoloso anche Massimo Conti, con un tiro angolato che costringe Elatas a distendersi sulla destra e parare a terra. Al 38′ per il Catanzaro esce il capitano Maita al suo posto Ielo. Al 43′ per il Gubbio esce Elio De Silvestro, al suo posto il giovanissimo Leonardo Bazzucchi. 

Quattro minuti di recupero. Le due squadre nel finale appaiono molto stanche. Buona prestazione dei rossoblù di Alessandro Sandreani, usciti tra gli applausi del pubblico presente al “Pietro Barbetti“.

Di Francesco CaparrucciFotografie Simone Grilli