Lo storico Ettore Sannipoli: “Le brocche di oggi risalgono agli anni ’50, ma prima erano molto differenti. La forma canonica attuale delle brocche spero possa essere superata, modifiche e cambiamenti potrebbero essere visti come arricchimento artistico

“Brocche d’autore” in Sala Consiliare

GUBBIO – È stato inaugurato nel tardo pomeriggio di venerdì 20 luglio, il centro espositivo “Brocche d’autore”, allestito all’interno della sezione del Museo civico di Palazzo dei Consoli dedicata ai Ceri, in via Baldassini.

Il taglio del nastro tricolore da parte del sindaco Filippo Stirati è stato preceduto da un incontro di approfondimento in Sala Consiliare a Palazzo Pretorio, a cui hanno partecipato oltre a Stirati, l’assessore regionale Fernanda Cecchini, il presidente del Maggio Eugubino Lucio Lupini.

Il curatore dell’esposizione Ettore Sannipoli, il progettista della sezione museale architetto Matteo Tomarelli, la coordinatrice della Rete delle Grandi Macchine a spalla Patrizia Nardi e Leandro Ventura direttore dell’Istituto centrale di demoetnoantropologia.

“Brocche d’autore” taglio del nastro tricolore

Gli interventi: Filippo Stirati

Si tratta di un’operazione culturale di alto profilo finanziata dalla Regione Umbria e dal Comune ed, insieme al Maggio Eugubino, è stato raggiunto l’importante obiettivo di rendere permanente una forma di creatività artistica connessa al tema della Festa dei Ceri: innovazione e tradizione congiunte attraverso la ceramica.

L’iniziativa Brocche d’autore, giunta quest’anno alla diciassettesima edizione, promossa e organizzata dall’associazione Maggio Eugubino, riscontrando la partecipazione del mondo artistico ed un grande consenso di pubblico e critica a livello internazionale, esigeva la definizione di un luogo che rendesse permanente l’esposizione delle opere.

L’obiettivo è quello di arricchire le tradizionali manifestazioni di maggio per mezzo di un’iniziativa culturale pertinente al clima festivo, tale da destare l’interesse sia dei visitatori sia degli eugubini, ma anche opportunamente legata al settore della ceramica di artigianato artistico, assai rilevante nella nostra città, con delle proposte di alta qualità relative a uno dei prodotti tipici dell’odierna maiolica eugubina, vale a dire le brocche dei Ceri“.

“Brocche d’autore” a Palazzo dei Consoli

Fernanda Cecchini

Noi sosterremo Gubbio per il riconoscimento da parte dell’Unesco della Festa dei Ceri quale bene immateriale dell’umanità. I Ceri sono il simbolo della Regione Umbria. Essere consapevoli delle nostre origini ci aiuta a superare questo momento difficile“.

La Regione Umbria ha sostenuto la realizzazione del centro espositivo “Brocche d’autore” con un finanziamento di 30 mila euro, che il sindaco Filippo Stirati ha definito fondamentale.

Lucio Lupini

Stasera un’aspettativa trova soddisfazione. La manifestazione ha valenza consolidata nel mondo artistico. Il progetto è quello di realizzare negli anni un Museo delle Brocche d’autore“.

L’esposizione 

Leandro Ventura

Si tratta di brocche dalle forme spesso originali. Si parte dalla forma classica della brocca per reinterpretarla. La ceramica consente agli artisti maggiore libertà di espressione“.

Patrizia Nardi

La Festa rinasce quando finisce. Da parte vostra c’è una cura continua per la Festa dei Ceri. Nelle Brocche c’è tutto l’essere ceraioli. Noi sosterremo la candidatura di Gubbio all’Unesco, è un giusto riconoscimento. Le brocche possono essere esposte nei Musei civici della Rete delle macchine a spalla“.

Matteo Tomarelli

Matteo Tomarelli 

Ho cercato di pensare a cosa rappresenta il lancio della brocca, è un unione tra un prima carico di attesa e un dopo in cui esplodono le emozioni“.

Ettore Sannipoli

Dal 2002 abbiamo iniziato la mostra, opere per un’esposizione permanente, ci siamo riusciti dopo 17 anni. La mostra doveva essere un’interazione tra artisti eugubini, umbri e italiani provenienti dai luoghi di tradizione della ceramica. Volevamo esporre le brocche nelle vie dei Ceri la sera dopo la Festa, siamo riusciti ad esporle nelle vetrine dei negozi.

Abbiamo raccolto 150 brocche. Ma abbiamo esposto soltanto 54 brocche, 15 artisti, ma ci sarà una rotazione. Le brocche di Nello Bocci e altri due artisti scomparsi sono al centro dell’esposizione. Le brocche di oggi risalgono agli anni ’50, ma prima erano molto differenti. La forma canonica attuale delle brocche spero possa essere superata, modifiche e cambiamenti potrebbero essere visti come arricchimento artistico“.

Toni Bellucci accanto alle sue Brocche

Brocche d’autore

L’iniziativa consiste nella creazione di inedite brocche dei Ceri da parte di artisti della ceramica, informati sulla tipologia di questi manufatti, nonché sulla funzione e sul valore simbolico dei contenitori rituali, secondo le interpretazioni fornite dai principali studiosi della Festa dei Ceri dall’800 ai nostri giorni.

Essa rappresenta, quindi, anche un terreno di ricerca intorno a uno specifico e caratteristico oggetto, sul quale potranno via via intervenire numerosi artisti della ceramica, interpretandone forme e decorazioni, tanto da rendere possibile nel tempo la costituzione di una collezione a testimonianza di un gusto e di una creatività che proprio iniziative del genere intendono stimolare e favorire.

Se dunque l’apertura dell’esposizione permanente permette, mediante il criterio della turnazione, di mostrare ai fruitori la straordinaria simbiosi tra arte, artigianato artistico e tradizione, nel medesimo tempo tale attività si inserisce nelle operazioni di salvaguardia e tutela della Festa dei Ceri che con grande consapevolezza e senso di identità la comunità eugubina affronta e vive.

Di Francesco CaparrucciFotografie Cronaca Eugubina