Di Bacco: “Siamo isolati, la Regione Umbria ha abbandonato questo territorio. Gubbio è priva di collegamenti ferroviari, aeroportuali e stradali. La Contessa e la Pian d’Assino sono oramai arterie fatiscenti. Nessuna azienda sceglierà la nostra città per fare impresa

GUBBIO – L’imprenditore degli autotrasporti Pasquale Di Bacco, già Consigliere comunale e vice presidente del Consiglio comunale di Gubbio, interviene nel dibattito pubblico cittadino sostenendo che il territorio eugubino presenta al momento gravi ritardi dal punto di vista infrastrutturale e viario, che rendono sempre più difficile fare impresa a Gubbio.

In particolare Di Bacco afferma: “Senza infrastrutture adeguate e nuove e più moderne vie di comunicazione, non è più possibile fare impresa nella nostra città”.

Pasquale Di Bacco spiega che in Umbria, e soprattutto a Gubbio, non ci sono sufficienti collegamenti a livello stradale, ferroviario e aeroportuale.

La nostra è una città storica, artistica e medievale, che ha nella cultura e nelle arti le sue radici più profonde. Nel 2005-2006 è stata creata la società Quadrilatero, gestita da Regione, Provincia, Anas e Sviluppo Umbria, che organizza le reti stradali e sembra che si sia dimenticata della città di Gubbio e che abbia lavorato solo per il centro e il sud dell’Umbria.

Non è possibile che il settimo comune d’Italia per estensione non venga considerato, perché le principali direttrici con l’Adriatico sono la Foligno-Civitanova e la Perugia-Ancona, quest’ultima si collega con Gubbio tramite la variante Pian D’Assino, sulla quale si è triplicato il traffico, ma che non ha piazzole di sosta e risulta molto pericolosa.Non a caso è stata ribattezzata la ‘strada della morte’.

L’unica trasversale che collega Gubbio con le Marche, in particolare con Fano, è la statale della Contessa, che prima è di 4 corsie e poi al confine con l’Umbria diventa una strada di montagna a due corsie che non offre sbocchi alle altre città umbre.

Ciò significa che Gubbio è una città abbandonata dalla Regione, siamo isolati e un’azienda non viene a Gubbio perché non abbiamo i collegamenti ferroviari, aeroportuali e stradali. Vanno creati progetti a lungo termine altrimenti la città di Gubbio è destinata a morire”.

L’imprenditore Pasquale Di Bacco conclude il proprio intervento ringraziando le cementerie Colacem e Barbetti, e l’azienda Siami, per i posti di lavoro creati negli ultimi decenni a Gubbio.

Di Francesco Caparrucci – Fotografie Cronaca Eugubina