E’ il secondo furto in due mesi messo a segno dai malviventi nella frazione di Semonte. Il primo la sera del 25 aprile scorso, con due successivi tentativi di furto a Madonna del Ponte e via Leonardo da Vinci

GUBBIO – I Carabinieri di Gubbio stanno indagando su quanto accaduto nella serata di sabato 30 giugno a Semonte, per un furto commesso da ignoti all’interno dell’abitazione di un famiglia del posto.

Il furto sarebbe stato commesso alle ore 20 circa, quando pare che all’interno dell’abitazione non vi fossero i padroni di casa. I malviventi avrebbero rubato un monile in oro.

Si tratta del secondo furto in due mesi nella frazione di Semonte. Già il 25 aprile scorso, attorno alle ore 21, ignoti portarono a compimento un furto introducendosi all’interno di un appartamento del posto dopo aver rotto il vetro di una finestra. In quell’occasione pare siano stati asportati monili in oro e bigiotteria.

Sempre nella serata del 25 aprile 2018, dopo il furto a Semonte, i malviventi cercarono di replicare il “colpo” in zona Madonna del Ponte e in via Leonardo da Vinci.

Madonna del Ponte tentando di penetrare all’interno di un‘abitazione di tre piani passando per il finestrone che si affaccia sull’orto retrostante la casa. I coniugi, da poco coricatisi, avvertirono il cigolio del finestrone e accorsero a vedere cosa stesse accadendo.

Scostata la tenda del finestrone, notarono sul terrazzo di casa un uomo non meglio identificato che, con le spalle alla ringhiera, stava tentando di forzare con i piedi il finestrone. L’uomo, vistosi scoperto, dapprima si ritrasse nell’angolo più buio del terrazzo, per poi darsi alla fuga calandosi dai terrazzi fino a terra.

La “corsa” dei malviventi proseguì in via Leonardo da Vinci per un secondo tentativo di furto. In questo caso l’accortezza del padrone di casa mise in fuga i ladri.

Su quanto accaduto in tutti gli episodi raccontati indagano i Carabinieri di Gubbio, il cui pattugliamento rafforzato del territorio e i controlli di prossimità nel centro storico sono propedeutici alla prevenzione di fatti di questo genere.

Di Francesco Caparrucci