Angelo Peruzzi: “La prima cosa che bisogna fare nello sport è divertirsi e farlo con passioneOgni volta che mio figlio torna dalle partite gli chiedo sempre se si è divertito, perché va fatto seriamente e con impegno, ma bisogna divertirsi e farlo con passione. I sogni devono esistere, ma bisogna guardare anche la realtà, è questo il messaggio che voglio esprimere

GUBBIO (F.C.) – Gli studenti dell’indirizzo scientifico sportivo del Polo Liceale Mazzatinti hanno incontrato questa mattina (venerdì 2 febbraio) il portiere Angelo Peruzzi, che ha svolto una lectio magistralis intitolata “I valori dello sport da trasmettere alle nuove generazioni per incoraggiare i sogni e non le illusioni“.

L’incontro è stato moderato è stato moderato dal giornalista eugubino Massimo Boccucci.

Il Liceo sportivoha esordito la Preside Mariella Marinangeliè una scommessa che possiamo dire di aver vinto. I vari corsi e gli incontri che noi promuoviamo sono un valore aggiunto al nostro lavoro quotidiano. Il ricordo che ho di Angelo Peruzzi, quello da tifosa juventina, è un ricordo del Mondiale del 2006, lo ringrazio per questa presenza perché so che a lui piace stare in mezzo ai giovani“.

Presente anche l’assessore allo sport e alle politiche giovanili Gabriele Damiani che ha portato il saluto dell’Amministrazione comunale: “Porto il saluto del Sindaco Stirati e mi aggiungo ai ringraziamenti della preside perché in questi anni si sono avvicendati a Gubbio diversi campioni dello sport.

E’ importante far vedere che dietro al campione c’è la persona e quest’oggi ringrazio Angelo Peruzzi per il contributo che darà per questa causa“.

Sono venuto a Gubbioha spiegato Angelo Peruzzigià 4-5 anni fa a vedere una partita quando allora i rossoblù militavano in Serie B, mentre oggi sono qui con tanti ragazzi che rappresentano il futuro, devo dire che è molto bello investire sui giovani.

I campioni è giusto che ci siano, ma tutte le persone che hanno vinto qualcosa sono persone come voi, non hanno niente in più rispetto a voi. Adesso rispetto a qualche anno fa il calcio è un po’ cambiato, fare sport per un adolescente è diventato un obbligo, ma non è così.

La prima cosa che bisogna fare nello sport è divertirsi e praticarlo con passione. È giusto anche avere dei sogni, ma poi, arrivati ad una certa, età bisogna capire se sia quella la strada da intraprendere oppure no. Lo sport insegna a vivere, è realizzarsi, avere una passione.

Ogni volta che mio figlio torna dalle partite gli chiedo sempre se si è divertito, perché va fatto seriamente e con impegno, ma bisogna divertirsi e farlo con passione. I sogni devono esistere, ma bisogna guardare anche la realtà, è questo il messaggio che voglio esprimere.

Non mi sono sentito un campione e mi sento in imbarazzo quando me lo dicono, uno diventa un bravo professionista quando fa le cose per bene e con impegno. Fino a che non ho fatto 3-4 stagioni in Serie A non mi sentivo un giocatore e questo rappresentava un’incognita molto grande per me e per il mio futuro.

Per diventare un calciatore professionista bisogna avere dei sani principi, quali l’educazione, il rispetto degli avversari dei compagni e delle regole che sono fondamentali per la vita e per lo sport, bisogna avere giuste doti morali“.

Al termine della lectio magistralis, Angelo Peruzzi ha risposto alle domande dei ragazzi dell’indirizzo sportivo, che gli hanno chiesto alcune curiosità, dalle vittorie di Champions League e Mondiale nel 2006, alle parate più belle e più brutte della sua carriera a come si superano le critiche e le polemiche.

Infine, dall’addetto stampa Emanuele Giacometti, è stato omaggiato del gagliardetto della società As Gubbio e di alcuni omaggi  legati alla città di Gubbio.

Di Ilaria StiratiFotografie Cronaca Eugubina