Il Vescovo Luciano: “Quel Bambino è il segno dell’umanità indifesa. Il segno di quell’umanità che ancora non ha imparato la prepotenza, la potenza, la violenza, l’arroganza, la divisione, la cattiveria. Di quell’umanità che è uscita dalle mani di Dio, e che Dio vuol rifare grazie all’opera restauratrice del suo amore misericordioso…“
GUBBIO – La Santa Messa di Natale è stata celebrata in Cattedrale dal vescovo Monsignor Paolucci Bedini. Sugli scalini dell’Altare, accanto al leggio, il Presepe circondato di fiori con San Giuseppe, la Madonna e Gesù Bambino. Un Presepe semplice come quelli di un tempo.
“Invochiamo la misericordia del Padre“, con queste parole Monsignor Paolucci ha iniziato la Santa Messa. “Vi annuncio una grande gioia, oggi è nato per voi Cristo il Salvatore“, è stato letto.
Nell’omelia il Vescovo di Gubbio ha affermato: “Questo è l’annuncio che per tutti è la gioia vera, abbiamo bisogno di essere salvati. È questo che fa il Signore. In quei giorni in cui si compie questo progetto, in quei giorni un decreto imponeva il censimento.
Gli uomini facevano i conti. Anche oggi misuriamo le relazioni e gli affetti, facciamo i conti su tutto. Decidiamo noi che valore ha la vita. Mentre il Signore appare sulla terra per incontrarci tutti, gli uomini fanno i conti.
Come quella notte che Maria e Giuseppe arrivano a Betlemme, nessuno sa che è il Signore che entrava nella storia, venuto al mondo per riprendere in mano l’esistenza degli uomini…
Dove nasce quest’anno Gesù? Dove vuol nascere quest’anno Gesù a Gubbio? O nelle altre città dove viviamo, o in questa terra, in questa regione, in questo nostro Paese? Dove avrà pensato di nascere Gesù?
In questa bellissima Cattedrale, che stasera ci aiuta a pregare? Forse no, è troppo bella per assomigliare a una mangiatoia. Forse nella piazza Grande, forse nel palazzo del Comune, forse in qualche dimora che ha preparato tutto per accoglierlo. O, forse, ancora una volta, quel Bambino nasce la dove pochi lo vedranno.
Forse nasce a casa di qualcuno che sta soffrendo, è rimasto da solo e non ha nessuno che suona il suo campanello e gli tiene compagnia. Forse nascerà in una di quelle case che ospitano i ragazzi in difficoltà, che agli occhi del mondo non hanno speranza, sono già contati per essere esclusi.
Forse nasce in un corridoio di ospedale dove qualcuno stanotte è costretto a stare invece di festeggiare con la sua famiglia. Forse nasce in una casa non disgnitosa, dove una famiglia ha trovato alloggio e ha provato a rifugiarsi perchè altro non c’era.
Forse nasce in qualche angolo di piazza dove qualche giovane stasera, invece della Messa di mezzanotte, ha pensato di festeggiare in un altro modo perchè teme la bellezza della vita invece di amarla. Dove nasce Gesù quest’anno?
E’ importante che diamo risposta a questa domanda perchè l’annuncio della gioia di Natale viene fatto ai pastori. E ai pastori dice così: ‘Non temete vi annuncio una grande gioia, oggi è nato un Salvatore, Cristo Signore, e il segno è che troverete quel Bambino avvolto in fasce in una mangiatoia. Quel Bambino è il segno dell’umanità indifesa.
Il segno di quell’umanità che ancora non ha imparato la prepotenza, la potenza, la violenza, l’arroganza, la divisione, la cattiveria. Di quell’umanità che è uscita dalle mani di Dio, e che Dio vuol rifare grazie all’opera restauratrice del suo amore misericordioso…
Stasera il Signore ci dona una grande gioia, ma ci costringe ad uscire per incontrarlo perché tra gli uomini scoppi la pace“. A fine Messa è stato cantato Astro del Ciel. Il piccolo Gesù Bambino è stato adagiato nella mangiatoia al centro del Presepe.
Di Francesco Caparrucci – Fotografie Cronaca Eugubina