Don Fausto Panfili: “Mi auguro che questo restauro possa dare a questa città una scuola d’arte all’altezza di Gubbio. Grazie a tutte le maestranze, agli architetti, agli ingegneri e a tutti coloro che hanno lavorato a questo restauro

Stirati e Fiorucci

GUBBIO (F.C.) – Domenica 17 dicembre è stata di nuovo aperta al pubblico la Cattedrale di Gubbio, che era stata dichiarata inagibile dopo il terremoto del 24 agosto 2016.

Il pomeriggio si è aperto con la presentazione dei lavori di restauro della Cattedrale alla presenza del Vescovo Luciano Paolucci Bedini, del Vescovo emerito Monsignor Mario Ceccobelli, del sindaco Filippo Mario Stirati e dell’assessore al turismo Oderisi Nello Fiorucci.

Una gioia profonda ha esordito don Fausto Panfilila Cattedrale è la casa di tutti, la casa del Vescovo. Sarà bello vedere questo restauro con la chicca della Cappella Sperelli, resa ancora più bella dalle luci. Grazie alla Cei che ci ha permesso con un contributo di 300.000 euro di sistemare la Cattedrale. Mi auguro che questo restauro possa dare a questa città una scuola d’arte all’altezza di Gubbio. Grazie a tutte le maestranze, agli architetti, agli ingegneri e a tutti coloro che hanno lavorato a questo restauro“.

Architetto Francesco Raschi

Poi è intervenuto l’architetto Francesco Raschi, che ha spiegato i lavori eseguiti: “Gli interventi che abbiamo compiuto in questi quattro mesi hanno riguardato la messa in sicurezza e il restauro della Cattedrale. Gli interventi si erano resi necessari dopo l’ordinanza di inagibilità dovuta al terremoto dell’agosto 2016.

Per quanto riguarda gli interventi ci era stato richiesto qual’era lo stato conservativo del manto di copertura che versava comunque in buono stato.

L’intervento preoccupante era quello che riguardava la parte degli stucchi della seconda campana, abbiamo montato dei ponteggi e l’intervento ha riguardato il fissaggio degli elementi decorativi e dell’intonaco.

L’intervento più ampio è stato quello effettuato nella parte presbiteriale, siamo arrivati in quota e la situazione era più critica rispetto alle valutazioni fatte in precedenza, abbiamo quindi effettuato dei lavori importanti tra cui il consolidamento per coprire tutte le formazioni che si erano create e poi abbiamo fatto l’integrazione pittorica.

Monsignor Paolucci

Mentre l’intervento più importante è stata quello alla Cappella Sperelli, che viene considerata una delle cappelle barocche più importanti dell’Umbria, all’interno della quale avevano lavorato le maestranze più importanti. È stato un intervento più complesso perché ci siamo trovati di fronte ad una situazione artistica importante, quindi abbiamo cercato di trovare una linea conduttrice per il restauro.

In ultimo ci siamo occupati anche di fare la manutenzione di tutto il sistema illuminotecnico per dargli una nuova veste e accentuare la parte architettonica della Cattedrale e le opere in essa contenute“.

E’ poi intervenuto Roberto Fofi della ditta Ikuvium Rc che si è occupata della parte pittorica del restauro della Cattedrale: “L’intervento è stato importante, la sfida nella sfida è stato il tempo e siamo ancora più soddisfatti del risultato. Ogni restauro è emozionante ed è sempre un’avventura perché sempre uguale ma sempre diverso, è un’emozione, un momento forte.

La Cattedrale di Gubbio

Parlando del ciclo pittorico dietro all’altare, le condizioni in cui l’abbiamo trovato erano abbastanza critiche perché non ci aspettavamo degli stacchi importanti e il nostro lavoro è stato quello di metterlo in sicurezza.

La Cappella Sperelli, invece, è lo scrigno che raggruppa molte tipologie decorative, ci sono elementi ed equilibri unici. Abbiamo trovato molte scritte d’epoca ma anche dei primi del ‘900 che fanno pensare a diversi momenti di restauri“.

In conclusione Giordano Cippiciani ha parlato dei lavori sulla pavimentazione: “La pavimentazione non era in buone condizioni per due motivi: la mancanza di un trattamento anti macchia precedente e l’umidità dovuta al luogo. Ho fatto un lavaggio di fondo e poi ho preceduto con due tipi di impregnante anti macchia e abbiamo deciso di adottare una rifinitura satinata, dando luminosità alla Chiesa che esalta ancora di più le opere della Cattedrale“.

Per quanto riguarda l’aspetto dell’illuminazione della Cattedrale, sono stati installati corpi a led che hanno il vantaggio in termini di risparmio energetico e di non emissione di raggi ultravioletti che quindi non deteriorano le opere.

Di Ilaria StiratiFotografie Cronaca Eugubina