Don Stefano Bocciolesi: “Una riflessione che voglio fare è sul tempo che passa, sul cambiamento che c’è. Questo è importante, per farci vivere con una certa apertura al futuro e alla novità che sempre ci può essere, la tradizione ci deve aiutare a progettare il futuro, a vivere il bene presente, ci aiuta a capire le nostre radici e i cambiamenti che nel corso della storia ci sono stati“

La Taverna di San Giorgio
GUBBIO – Sabato pomeriggio, presso la Taverna di San Giorgio, è stato presentato il Calendario dei Sangiorgiari 2018, realizzato da Giuseppe Ronchi in collaborazione con i fotografi Photostudio, Gavirati, foto Brunettini, Giampaolo Pauselli e alcune collezioni private.
All’iniziativa hanno partecipato i Presidenti delle Famiglie ceraiole Ubaldo Minelli e Alfredo Minelli, il Presidente del Maggio Eugubino Lucio Lupini, il sindaco Filippo Mario Stirati, il consigliere regionale Marco Vinicio Guasticchi, i Capitani del 2017 Giorgio Fiorucci e Marco Moscatelli, i Capodieci di San Giorgio 2017 Pietro Tognoloni e di Sant’Antonio Saverio Borgogni.

Vittorio Fiorucci
“Dal 1973 – ha dichiarato il Presidente della Famiglia dei Sangiorgiari Vittorio Fiorucci – redigiamo il calendario composto da Giuseppe Ronchi che ripropone i fatti più significativi della Festa dei Ceri dell’anno precedente.
È un appuntamento fisso che scandisce i tempi di avvicinamento sia per la Festa di Natale che per Festa dei Ceri. Grazie da parte della Famiglia a coloro che hanno fornito il materiale per il calendario.
Bravi per l’accostamento di vecchie immagini in bianco e nero e foto dei Ceri attuali a colori, si riescono a fare le differenze e dei confronti significativi. L’anno che sta per finire ha anche riportato i Ceri sul Col di Lana, sappiamo tutti cosa ha significato il Col di Lana per i nostri soldati.
Un altro passo significativo mi porta a riflettere sulla questione della sicurezza, stiamo lavorando con le istituzioni sul piano per la sicurezza con molta sensibilità da parte di tutti. Si nota anche una costante, la grinta che i ceraioli mostrano sotto il cero. I ceraioli di oggi hanno i volti più trasformati dalla competizione, è bello vedere come rispecchiano gli stati d’animo dei ceraioli“.

Il Calendario
“Quarantaquattro anni – ha proseguito Giuseppe Ronchi – non sono pochi, ma devo dire grazie alla splendida Festa che abbiamo ogni anno a Gubbio e al contributo degli artisti fotografi e collezionisti che rendono sempre attuale il nostro calendario.
Questo calendario si caratterizza sull’attuale e su quello che è stato perché siamo convinti che sia importante il ricordo di quello che gli eugubini del passato ci hanno trasmesso con questa Festa.
In copertina abbiamo messo la foto scattata dal drone e da Sangiorgiaro questa fila di ceraioli rappresenta un abbraccio dei Sangiorgiari alla città. Poi abbiamo ritenuto opportuno mettere le foto dei Ceri sul Col di Lana nel 1917 e nel 2017, poi abbiamo messo le varie trasformazioni della Festa dei Ceri, questa foto è stata messa per mostrare come sia cambiata l’Alzata nel luogo da San Pietro a Piazza Grande e nella posizione dei Ceri in piazza.
Abbiamo anche inserito, facendo un confronto tra passato e presente, le foto di via Cairoli dove sono presenti tutte e tre i Ceri, le foto di San Martino e le foto del Buchetto e appena passata la porta di Sant’Ubaldo“.

Don Stefano Bocciolesi
“Ogni anno – ha proseguito Don Stefano Bocciolesi – questo calendario è un’opera bellissima che ci dà sempre dei messaggi significativi. Una riflessione che voglio fare è sul tempo che passa, sul cambiamento che c’è.
Questo è importante, per farci vivere con una certa apertura al futuro e alla novità che sempre ci può essere, la tradizione ci deve aiutare a progettare il futuro, a vivere il bene presente, ci aiuta a capire le nostre radici e i cambiamenti che nel corso della storia ci sono stati.
Vi porto i saluti del Vescovo che non è potuto essere presente. Questo Vescovo è un grande pastore, giovane, attento alle famiglie, che porta energie nuove e che darà un impulso nuovo, significativo alla città e anche alla Festa dei Ceri. È arrivato il momento di aprirci alla novità, ai cambiamenti e anche la Porta di Sant’Ubaldo“.

Il Sindaco Stirati
Poi si è passati ai saluti istituzionali. Il Sindaco Stirati ha dichiarato: “Mi complimento con gli autori del calendario, dietro questa scelta fotografica ci sono tante riflessioni. Innanzitutto c’è la poesia del bianco e nero, sono immagini che parlano soprattutto ai giovani. Questo rapporto con il centro storico e con il Monte Ingino è veramente romantico. Questo abbraccio della città è veramente magnifico.
La nostra Festa è una tradizione che si rinnova continuamente, non c’è un anno che si ripete, questo è il suo mistero che ci fa sentire sempre giovani. Vedo che le Famiglie, i protagonisti della Festa danno un contributo sempre interessante, è un modo di tenere sempre vivo il rapporto che abbiamo con i Ceri e con i Santi“.

Il Consigliere regionale Guasticchi
“Il tempo passa – ha proseguito Marco Vinicio Guasticchi – ma i Ceri rimangono un riferimento, da non eugubino i Ceri li ho sempre ammirati e mi sono posto con rispetto e distanza, perché i Ceri sono di Gubbio e possiamo solo ammirarli.
Con questo calendario abbiamo un pezzo di storia della città che possiamo appendere al muro o raccontare ai bambini e questo è storia, tradizione. Sul simbolo della Regione ci sono solo i Ceri e questo dovrebbe rendere fieri voi eugubini e tutti noi della Regione e delle istituzioni“.
Il presidente dei Santantoniari Alfredo Minelli ha donato una foto ciascuna agli altri due Presidenti, degli scatti che mostrano dei momenti divertenti della Festa dei Ceri. La foto che ha regalato a Vittorio Fiorucci a detta di Minelli “è l’unica foto nella quale San Giorgio e Sant’Antonio sono vicinissimi”, mentre la foto donata ad Ubaldo Minelli lo ritrae diversi anni fa quando “ha fatto da punta al Cero di Sant’Antonio”

Alfredo Minelli e Ubaldo Minelli
“Grazie per questo splendido calendario – ha concluso Lucio Lupini – che esalta alcune cose fondamentali, una gli stemmi di Regione, Comune e Diocesi insieme. La Festa dei Ceri è tradizione, le altre sono rievocazioni.
L’altra cosa è la differenza con il passato che ci dà una grande insegnamento, dobbiamo guardare avanti perché non siamo intoccabili, possiamo adeguare la Festa in alcuni aspetti per renderla ancora più coinvolgente.
L’ultima considerazione è che questo calendario è ormai diventato anche il calendario dei ceraioli che sono tutti uniti nell’obiettivo di arrivare in Basilica“.
Di Ilaria Stirati – Fotografie Cronaca Eugubina