Fabrizio Cerbella: “Ricordo un aneddoto che vi voglio raccontare. Nel 2013, al termine di una cena, Giuseppe Emanuele Chiocci e Roberto ci invitarono in Taverna, com’è solito fare tra noi santantoniari, passammo veramente una bella serata in allegria. In questo momento sono sicuro che loro due insieme agli altri santantoniari ci aiuteranno

La Chiesa dei Neri

GUBBIO – Sabato sera alla Chiesa dei Neri, la Famiglia dei Santantoniari come tutti gli anni nel mese di novembre, ha celebrato con il cappellano don Marco Cardoni la Messa per ricordare tutti i Santantoniari scomparsi da tempo e quelli scomparsi nel 2017.

Sono stati ricordati Giuseppe Chiocci ad un mese dalla sua scomparsa, e Roberto Minelli prematuramente scomparso nel luglio 2014 a seguito di una grave malattia. Roberto va ricordato per il suo grande attaccamento alla  città, alle sue tradizioni, in particolare la Festa dei Ceri, unita a tanta passione Santantoniara.

Questa messaha esordito don Marco Cardoniè per ricordare tutti i defunti santantoniari nel giorno in cui ricorre il trigesimo di Giuseppe Emanuele Chiocci“. Poi il parroco nell’omelia ha proseguito: “Il criterio di questa e delle altre parabole lette nelle scorse settimane è quello delle opere di misericordia, in una parabola, Dio sta parlando a coloro che hanno atteso il Messia, si salverà chi avrà saputo attendere fino alla fine.

Don Marco Cardoni

Mentre l’altra è per noi cristiani, oggi i giusti e gli ingiusti non riconoscono Dio, chi ha fatto del bene e chi del male. Questa è detta per chi non ha avuto la possibilità di conoscere Cristo, il Signore li giudicherà per quanto bene hanno fatto.

Alla fine quello che è deciso è deciso, in questa vita dobbiamo tentare di fare il bene e su questo saremo giudicati. Sono le nostre opere che ci escluderanno dalla vita eterna. Alla fine di questa storia Dio radunerà tutto a sé.

Dio sia tutto in tutti. Perché Dio è re? Perché tutto è sottomesso a lui, l’ultimo nemico è la morte. Dio ci accompagna per combattere i nostri nemici, il peccato e la morte, alla fine per quanto brutta che sia sarà sconfitta. La sofferenza non è eterna, eterno è l’amore. Questa parabola è uno stimolo perché la nostra vita sia vissuta in maniera fruttuosa come Cristo ci ha dato l’esempio“.

Foto Alfredo Minelli

Alfredo Minelli

Prima che si concludesse la funzione religiosa ha preso la parola il Presidente della Famiglia dei Santantoniari Alfredo Minelli: “Celebriamo questa Messa per ricordare i santantoniari scomparsi da tempo e quelli scomparsi quest’anno, di cui ne vorrei citare alcuni: Giulio Bagagli, Nello Rossi, Roberto Gustinucci, Giuliano Panfili, Maria Teresa Pierotti e Giuseppe Emanuele Chiocci. È difficile trovare le parole perché spesso come si dice il silenzio è meglio delle parole.

È vero che le parole possono portare un po’ di luce, un mese fa ammetto che ho dovuto leggere molto perché è difficile trovare pace quando c’è molto dolore. È stato un anno dove la nostra comunità si è trovata troppo spesso a dover piangere i nostri fratelli. Come di consuetudine la Famiglia dei Santantoniari vuole ricordare un nostro ceraiolo Roberto Minelli, che ci ha lasciato nel luglio 2014 dopo una malattia“.

Foto Roberto Minelli

Roberto Minelli

Il ricordo di Roberto Minelli è stato affidato a Fabrizio Cerbella, suo grande amico. “È difficile parlare staseraha raccontato Fabrizio Cerbellamentre è facile parlare di Roberto perché gli si voleva bene. Non ha mai avuto un comportamento fuori dalle righe, si arrabbiava solo quando seguiva il Gubbio.

Era molto legato alla città e alle tradizioni, per noi sotto il Cero era una garanzia. Ricordo un aneddoto che vi voglio raccontare.

Nel 2013, al termine di una cena, Giuseppe Emanuele Chiocci e Roberto ci invitarono in Taverna, com’è solito fare tra noi santantoniari, passammo veramente una bella serata in allegria. In questo momento sono sicuro che loro due insieme agli altri santantoniari ci aiuteranno“.

Di Ilaria StiratiFotografie Cronaca Eugubina