Uno storico Capodieci di Sant’Ubaldo (Guerrino Mischianti), ha ricordato Cristian con queste parole: “Punta davanti nella muta dell’Ospedale, resterai sempre nei nostri cuori. Ti salutiamo con un’espressione tipica del grande maestro Baratieri: Ciao Campione

GUBBIO – Centinaia di persone, tantissimi giovani, ragazzi e ragazze, gli amici di tutti i giorni, i conoscenti, un’intera frazione, tutti si sono uniti all’interno della piccola Chiesa di Casamorcia al dolore della Famiglia Fiorucci per la scomparsa di Cristian, giovane 27enne eugubino deceduto la scorsa settimana nell’incidente mortale verificatosi lungo la statale Contessa, in un tratto di strada a circa due chilometri dall’abitato di Pontericcioli.

Oggi (mercoledì 22 novembre) si sono celebrati i funerali nella Chiesa parrocchiale di Casamorcia, officiati da Monsignor Mario Ceccobelli con don Armando Minelli e don Marco Cardoni. Tantissime le persone che vi hanno partecipato, gremito l’interno della piccola Chiesa di Casamorcia, e altrettanto gremito il piazzale esterno della parrocchia, con gente che continuava a salire dal viale che porta in Chiesa nonostante il funerale fosse già iniziato.

Questo straordinario concorso di popolo testimonia con evidenza la partecipazione sentita“, ha affermato don Armando, che ha poi aggiunto: “Siamo increduli e addolorati. Il dolore della famiglia di Cristian, della frazione di Casamorcia e della città di Gubbio. Cristian, un nostro figlio e fratello. Oggi celebriamo la sua vita. Cristian era bello d’aspetto e di cuore, così com’è bella la sua famiglia“.

Precedentemente don Marco Cardoni aveva recitato il rosario. In Chiesa è stato collocato anche il Gonfalone della Famiglia dei Santubaldari, con il Presidente Ubaldo Minelli. Presenti anche tanti altri ceraioli santubaldari, molti dei quali appartenenti alla manicchia di Mocaiana e San Benedetto Vecchio, di cui Cristian faceva parte. Tra le tante persone accorse per salutare Cristian, abbiamo notato anche il sindaco Filippo Stirati e l’assessore Gabriele Damiani.

All’interno della Chiesa, il feretro di Cristian era contornato da ghirlande e fiori, tanti fiori. C’era un suo bellissimo primo piano immortalato in una foto contenuta in un quadretto, e un’altra foto di Cristian sotto la stanga del Cero di Sant’Ubaldo, a punta davanti. Su un tavolinetto accanto al feretro, la statua del Patrono Sant’Ubaldo e una preghiera. Barbara e Sara hanno accompagnato la funzione religiosa con la chitarra.

Quindi ha preso la parola il vescovo Monsignor Mario Ceccobelli: “C’è proprio tutto un popolo qui a condividere la sofferenza di una famiglia. Ma c’è pure Sant’Ubaldo, che ora accoglie Cristian con un abbraccio fraterno. A lui chiediamo di consolare il nostro cuore. La morte è l’ultima tragedia della vita terrena, stare insieme ed essere vicini è già un conforto. La vita continua, l’anima è eterna perché viene da Dio. 

La morte è la resurrezione di Gesù, che è Dio e uomo insieme. Un passaggio che percorreremo tutti. La vita sulla terra è un’anticamera della vita vera. Un orizzonte di vita e di gioia dove tutti ci ritroveremo un giorno. Che Sant’Ubaldo e il Signore ci illuminino e ci confortino“.

Al termine della funzione religiosa, alcune persone sono intervenute per ricordare Cristian Fiorucci. Una parente l’ha definito “esempio di verità e di vita, che continuerà ad essere esempio per tutti noi“. Ha preso la parola anche la compagna di Cristian che, molto commossa, ha raccontato di aver vissuto assieme a lui tutte le tappe della vita. E ha ricordato l’amore che sinceramente li ha legati.

E’ poi intervenuto uno storico Capodieci del Cero di Sant’Ubaldo (Guerrino Mischianti) che, in rappresentanza della manicchia di Mocaiana e San Benedetto Vecchio, ha affermato: “Cristian andava fiero ed orgoglioso del Cero di Sant’Ubaldo. Punta davanti nella muta dell’Ospedale, resterai sempre nei nostri cuori. Ti salutiamo con un’espressione tipica del grande maestro Baratieri: Ciao Campione“. Scroscianti gli applausi da parte di tutti i presenti in Chiesa e fuori della Chiesa.

Per ultimo ha preso la parola don Armando Minelli: “Chi ci ha voluto bene, ci dia la forza per fare il bene“. E’ stato quindi intonato “O Lume della Fede” in onore di Sant’Ubaldo e in ricordo del giovane santubaldaro Cristian Fiorucci. Il feretro è stato benedetto, i fiori sono stati trasportati all’esterno della Chiesa, un commosso applauso ha accolto il feretro di Cristian sul piazzale parrocchiale.

Gli amici di tutti i giorni hanno liberato in aria palloncini gialli. Quindi il corteo funebre è proseguito per il cimitero di Mocaiana, dove il giovane Cristian riposerà.

Di Francesco CaparrucciFotografie Cronaca Eugubina