Lucio Moretti: “Da grande Gianmarco vorrebbe lavorare in aziende che si occupano di robotica. E’ una materia che è divisa in molti campi, ma lui è un sognatore, com’è giusto che sia per i suoi 25 anni e non si pone limiti“

Il giovane eugubino Gianmarco Moretti
GUBBIO (F.C.) – In un momento in cui i giovani, il più delle volte, fanno fatica a crearsi un futuro, in questo articolo parliamo invece dell’esatto opposto. Gianmarco Moretti, un giovane eugubino 25enne, lo scorso 27 ottobre ha terminato con successo il proprio percorso universitario e si è subito affacciato nel mondo del lavoro.
Gianmarco, infatti, si è laureato in Ingegneria Informatica ed Elettronica all’Università di Perugia, con specializzazione in Robotica e Automazione con il risultato di 110 e lode, perché come dice il padre Lucio “quando fa le cose, le fa per bene”.
Subito dopo la laurea, il giovane eugubino ha anche trovato un lavoro a Perugia, nell’ambito della creazione di programmi per un’azienda che opera nel campo sanitario, che lo aveva già notato durante il tirocinio, iniziando così la propria carriera lavorativa.

Gianmarco Moretti con gli amici
E’ una passione per i computer e per l’elettronica in generale che è nata come succede a molti giovani, con la speranza che potesse diventare un lavoro.
“Da grande – ha raccontato il padre Lucio Moretti a Cronaca Eugubina – Gianmarco vorrebbe lavorare in aziende che si occupano di robotica. E’ una materia che è divisa in molti campi, ma lui è un sognatore, com’è giusto che sia per i suoi 25 anni e non si pone limiti“.
E’ un percorso quello di Gianmarco che ha inorgoglito molto la sua famiglia. “E’ stato eccezionale – ha proseguito Lucio Moretti – quando si pone un obiettivo, lo punta e lo raggiunge. E’ un esempio per me perché in questo è diverso da me, ha detto faccio questo e lo ha fatto ed è stata una soddisfazione per noi. Quello che mi ha colpito è la crescita che ha avuto in questi anni, sia come studente che come uomo, quando si è trattato di organizzarsi da solo ha fatto tutto quello che si era prefissato”.
Di Ilaria Stirati