La regina della serata è stata la musica italiana e straniera, quella che allora batteva il ritmo della modernità e ora, pur rimanendo sempre attuale, strizza l’occhio al ritmo dell’amarcord

Foto "Ma che colpa abbiamo noi"

Il concerto “Ma che colpa abbiamo noi”

GUBBIO (F.C.) – Sabato 28 ottobre, presso il Teatro comunale Luca Ronconi di Gubbio, si è svolto lo spettacolo dal titolo Ma che colpa abbiamo noi, organizzata dall’Avis Gubbio con la collaborazione dell’Amministrazione comunale e del Lions Club Gubbio.

Ha presentato la serata Giuliano Traversini, ma il fil rouge del revival anni 1961-71 è stato affidato al chitarrista Giorgio Ricci che con la sua inarrestabile simpatia, ha ripercorso aneddoti internazionali e locali di quegli anni, prodigandosi in spassose battute.

Ma in tutto questo, regina della serata è stata la musica italiana e straniera, quella che allora batteva il ritmo della modernità e ora, pur rimanendo sempre attuale, strizza l’occhio al ritmo dell’amarcord. Tutti i protagonisti sul palco sono stati apprezzati per bravura e passionalità.

Oltre a Giorgio Ricci, chitarrista e cantante, Maurizio Ceccarelli alle tastiere e il bravo Giacomo Castellani al basso, Cesare Gambini alle tastiere e al canto, con la sua voce che ricorda molto quella di Nico Di Palo dei New Trolls, e Lorenzo Rossi alla batteria, esibitosi poi in un assolo davvero esaltante. Bravissimi anche i ragazzi del Laboratorio musicale del liceo Casimiri di Gualdo Tadino, diretti da Michele Fumanti.

Foto "Ma che colpa abbiamo noi"

“Ma che colpa abbiamo noi” al teatro Ronconi

Non sono mancate due sorprese per il pubblico presente: l’assessore alla cultura Augusto Ancillotti, che ha sfoderato una bella voce graffiante “nera” e il Sindaco Filippo Stirati alle prese con le tastiere, mentre accompagnava Giorgio Ricci in una canzone. Ammirevoli entrambi per la simpatica disponibilità a dimenticare per un attimo i rispettivi ruoli istituzionali.

Una serata dunque non solo piacevole e nostalgica, il cui merito è stato soprattutto nella finalità che le ha attribuito l’Avis, come ha spiegato il presidente Loris Ghigi, lo scopo era l’acquisto di una strumentazione particolare per il Centro Trasfusionale. Ancora una volta si è avuta la dimostrazione che la solidarietà riesce meglio quando si serve dell’allegria.