Don Ubaldo nell’omelia: “Io ho seguito l’esempio di mio padre, ho iniziato i novant’anni e ancora sono in buona salute. Ho donato il sangue tante volte, oggi mi sono messo la mia medaglia d’oro dell’Avis, che ho ricevuto per aver raggiunto le 50 trasfusioni

Foto Don Ubaldo

Don Ubaldo

GUBBIO (F.C.) – Questo pomeriggio (sabato 21 ottobre), presso la Chiesa di Branca, si è svolta la Festa del Donatore, organizzata dall’Avis Gubbio.

La celebrazione, alla quale ha partecipato anche l’Avis di Paese, in provincia di Treviso, gemellata con l’Avis Gubbio, è iniziata con un minuto di raccoglimento, all’esterno della Chiesa, dedicato a tutti i donatori defunti.

Poi, tutti i presenti si sono recati all’interno per la funzione religiosa celebrata da Don Ubaldo, che nell’omelia ha dichiarato: “Quante volte avrò pronunciato le parole ‘Prendetene, mangiatene tutti questo è il mio Corpo. Prendetene, bevetene tutti, questo è il calice del mio Sangue’. Ho iniziato la mia attività di sacerdote nel 1950, migliaia di volte ho ripetuto quelle parole. 

Foto Festa del Donatore

Il presidente dell’Avis Gubbio Loris Ghigi premia i donatori più maturi

Nel 1955, dopo i primi anni del mio ministero, scesi a Torre dei Calzolari e una sera mio padre, che si trovava in un’osteria, sentì questo discorso. ‘C’è un signore che deve essere operato e gli serve il sangue. Per un ricco non costerebbe niente, ma quella persona dove va a sbattere la testa, che non ha i soldi per comprare il sangue che gli serve’.

E mio padre che era lì disse ‘Ma glielo do io, ho il gruppo sanguigno zero, che è buono per tutti’.

Vedete da quel momento sono passati diversi anni, ma mio padre aveva già donato il sangue diverse volte. Io ho seguito il suo esempio, ho iniziato i novant’anni e ancora sono in buona salute. Ho donato il sangue tante volte, oggi mi sono messo la mia medaglia d’oro dell’Avis, che ho ricevuto per aver raggiunto le 50 trasfusioni.

Ecco, oggi noi celebriamo la Messa che è il versamento del Sangue del figlio di Dio, che per il nostro bene ha scelto di donare il sangue per la nostra salvezza“.

Foto Sbandieratori di Gubbio

L’esibizione degli Sbandieratori di Gubbio

Al termine della Messa, il presidente dell’Avis Gubbio Loris Ghigi ha omaggiato i donatori più maturi: Maria Panfili, classe 1925, il cui premio è stato ritirato dalla nuora e Bruno Bellucci, classe 1927 che ha affermato: “Ringrazio l’Avis Gubbio, spero che i 1.200 donatori che ci sono ora possono triplicarsi. Senza il sangue la medicina e la chirurgia sono ferme, sono bloccate“.

Nel cortile della Chiesa, dopo la funzione religiosa, si sono esibiti gli Sbandieratori di Gubbio.

La festa si è spostata poi al Ristorante Catignano, dove si è tenuta l’assemblea dei soci con i consueti saluti istituzionali e le seguenti premiazioni, la consegna delle benemerenze ai donatori dell’Avis, la consegna degli attestati al donatore e alla donatrice più giovane e la premiazione dell’Associazione Semonte in qualità di amico dell’Avis Gubbio 2017.

Di Ilaria Stirati – Fotografie Cronaca Eugubina