Don Cristoforo: “Vi ringrazio perché, come diceva il Cardinale Martini, il pane serve per vivere, il voler bene serve perché la vita abbia un senso e io vi ho voluto bene e voi mi avete voluto bene, ci vorremo bene ancora

Foto Don Cristoforo

La Messa nella palestra di Mocaiana

GUBBIO – Tantissimi fedeli hanno partecipato alla celebrazione del 25° anniversario di sacerdozio del parroco di Mocaiana Don Cristoforo Przyborowski.

È stata una festa fortemente voluta proprio dal parroco, che ha voluto condividere questo momento di gioia con le sue due famiglie, la famiglia di sangue proveniente dalla Polonia e la sua seconda famiglia, i suoi fedeli, coloro che considera la sua gente.

Oltre ai numerosi fedeli erano presenti la famiglia del parroco, la madre, alla quale ha donato 12 rose durante la Messa, i fratelli e le sorelle, provenienti dalla Polonia, il Vescovo di Gubbio Mario Ceccobelli e i parroci di Gubbio, tra cui Don Giuliano, Don Fausto Panfili, Don Stefano Bocciolesi, Don Armando, Don Gaetano parroco di Padule.

Foto Monsignor Ceccobelli

Monsignor Ceccobelli

Prima di tutto, all’interno di una gremita palestra di Mocaiana, è stata celebrata da Don Cristoforo una funzione religiosa, nella cui omelia Monsignor Mario Ceccobelli ha affermato: “Oggi è la festa di Don Cristoforo, è lui che presiede questa liturgia con una solennità sorprendente, provo un po’ d’invidia, io quando ho celebrato il mio venticinquesimo non avevo certo né un presbiterio così né un’assemblea come la vostra.

Oggi festeggiamo la terza nascita di Don Cristoforo, la prima è stata quando la mamma l’ha messo al mondo e si è accorto che il mondo era più bello del ventre della mamma, ha iniziato a vivere nel mondo e ha iniziato a capire che il mondo era proprio bello e ci si sta bene.

Foto Don Cristoforo

La palestra di Mocaiana gremita di gente

Poi è nato una seconda volta, poco dopo, quando la mamma e il papà lo hanno portato in Chiesa e ha ricevuto il battesimo, lì è rinato e quel bambino era diventato figlio di Dio, era rinato e piano piano ha iniziato a relazionarsi con Dio che era padre. Il giorno del battesimo Don Cristoforo, ma tutti noi che siamo battezzati, siamo diventati fratelli e membri di una comunità.

E poi c’è la terza nascita che ricordiamo questa sera, quando 25 anni fa il mio predecessore, il Vescovo Pietro, gli ha imposto le mani e lo Spirito è sceso su di lui e si invitano i Santi a pregare per colui che sarà consacrato sacerdote, cioè sarà configurato a Gesù.

È Gesù in mezzo a voi, è questo il prete che compie le opere di Gesù, è la sua presenza, è la sua parola, sono i suoi gesti. Questa terza nascita è l’ultima, la sua definitiva consacrazione”.

Foto Don Cristoforo

Don Cristoforo

Don Cristoforo ha avuto anche l’onore di incontrare il Santo Padre Papa Francesco e di ricevere la sua benedizione. Il Papa ha anche fatto i complimenti a Don Cristoforo perché non credeva fosse arrivato a 25 anni di sacerdozio.

L’unica parola che mi viene in mente oggiha dichiarato Don Cristoforo durante la Messaè la parola gratitudine, quando sono diventato prete, il giorno della mia ordinazione ho detto ‘E tu bambino sarai chiamato profeta dell’Altissimo’ e si è avverato. La gratitudine per primo a Dio Padre Onnipotente, sono sicuramente un debitore davanti a Dio e sento che non mi basteranno i giorni per ringraziarlo.

Ringrazio il Cardinale Antonelli, l’anima bella di Don Pietro Bottaccioli che mi ha fatto prete, Don Mario che per me in questi 13 anni è stato pastore e padre. Ringrazio a voi miei confratelli, sacerdoti e diaconi, credo che solo questa parola esprime quello che siete per me, voi siete miei confratelli, sono orgoglioso di far parte del clero di Gubbio.

Foto Don Cristoforo

Don Cristoforo durante la Messa

Ringrazio la mia famiglia, un ringraziamento particolare a mia madre e a mio padre che non c’è, ma che vedrò presto. Poi ringrazio la mia seconda famiglia che siete voi, da 24 anni la mia seconda famiglia, ma qualche volta la mia prima famiglia perché 9 mesi l’anno sto con voi.

Vi ringrazio perché, come diceva il Cardinale Martini, il pane serve per vivere, il voler bene serve perché la vita abbia un senso e io vi ho voluto bene e voi mi avete voluto bene, ci vorremo bene ancora.

Voi con la vostra presenza, con tutto quello che abbiamo vissuto nel bene e nel male in questi anni avete dato un senso al mio sacerdozio. Non volevo mai essere accanto a voi, io da 24 anni volevo essere con voi, per voi, e ancora di più uno di voi, prima uomo Cristoforo, dopo prete Don Cristoforo e cercherò di farlo anche in futuro”.

Al termine della funzione religiosa, presso il nuovo CVA di Mocaiana è stata offerta a tutti i fedeli una cena a base di penne, panini con la porchetta e del buon vino.

Di Ilaria StiratiFotografie Simone Grilli