La Presidente di Host Gloria Pierini: “Siamo inermi ad aspettare che cambi qualcosa, che la gente si dimentichi del fattore terremoto, però non possiamo stare così mentre le altre città si muovono con gli uffici della comunicazione e nei social

Foto Oderisi Nello Fiorucci

Oderisi Nello Fiorucci

GUBBIO – I dati sul turismo a Gubbio nel mese di maggio 2017, fotografano una situazione difficile con -35,31 di arrivi e -19,51 di presenze rispetto allo stesso periodo dell’anno passato.

E’ crisi nera nel settore extralberghiero, con -46,27 di arrivi e -42,20 di presenze. Migliore la situazione del settore alberghiero con -27,90 di arrivi e -1,16 di presenze.

La situazione rimane comunque molto difficile, a detta di tutti gli operatori del settore turistico locale, nei giorni scorsi intervistati da Cronaca Eugubina.

Foto Andrea Smacchi

Smacchi e Gloria Pierini

Stamane (venerdì 16 giugno) abbiamo raccolto l’opinione di Gloria Pierini, presidente dell’associazione Host, che ha fornito una chiave di lettura dei flussi turistici a Gubbio, parlando dell’immediato, di ciò che andrebbe fatto subito per migliorare tale situazione e di ciò che si potrebbe fare nel lungo periodo.

Allora signora Pierini, riguardo i dati negativi del turismo a Gubbio, qual’è la sensazione di chi come lei lavora tutti i giorni in questo settore con i turisti?

La nostra è una brutta sensazione, stiamo andando avanti facendo tanta fatica. Gente a Gubbio non se ne vede, né nell’infrasettimanale e pochissima nel fine settimana. Il mese di maggio era solitamente un mese buono, sia per i Ceri che per i molti stranieri che arrivavano in città, quest’anno abbiamo fatto fatica, le strutture avevano tutte disponibilità.

Il mese di giugno si sta rivelando particolarmente difficile, non è vero che il mese di giugno è storicamente un mese non buono, in passato avevamo in questo periodo molti eventi che riempivamo il mese fino alla prima metà di luglio. Abbiamo perso importanti eventi, mantenendone uno che si terrà nel prossimo fine settimana, però questo non basta perché il mese è fatto di 30 giorni. Si fa fatica a rimanere con le strutture aperte e coprire i costi“.

Foto Gloria Pierini

Gloria Pierini e gli aderenti all’Associazione Host

Sentendo anche altri suoi colleghi, pare che Assisi e Perugia abbiano iniziato a vedere un po di ripresa mentre Gubbio è ancora ferma. E’ così?

A Gubbio manca una comunicazione mirata, manca un’ufficio di comunicazione importante. La mancanza di un prodotto turistico, a cui noi di Host stiamo lavorando, ma abbiamo anche bisogno dell’aiuto dell’Amministrazione comunale, cosa che riceviamo con grande fatica“.

Nell’immediato che cosa si può fare per alleviare questa situazione di difficoltà? E che cosa si può fare, invece, nel lungo periodo?

Nell’immediato credo si possa fare poco, mentre se pensiamo al mese di luglio forse converrà chiudere le strutture e andare al mare. Speriamo che sia un agosto ricco come l’anno scorso, nel 2016 agosto è stato davvero un buonissimo mese con tantissima gente a Gubbio. Luglio sarà particolarmente drammatico in assenza di manifestazioni importanti, quindi nell’immediato continueremo a soffrire abbastanza, forse anche più di maggio e aprile.

Foto Associazione Host

Fiorucci, Stirati e Gloria Pierini

Nel lungo periodo dovremo costruire un Tavolo operativo tra Host e il Comune di Gubbio, cosa che raramente facciamo. Gubbio vive di associazioni che si prendono cura della città, cercando di creare eventi a Gubbio. Anche noi ci stiamo provando, ma da parte del Comune non sentiamo vicinanza, non cavalcano l’entusiasmo come lo cavalchiamo noi“.

Quindi lei dice che esiste un certo fermento nel settore privato, che però non è raccolto da chi di dovere?

Esatto“.

E questo, secondo lei, per quale motivo? 

Foto Gloria Pierini

Gloria Pierini

Non lo so. Per mancanza di fondi? Non lo so. Però, anche un Tavolo operativo, sarebbe importante farlo ogni tanto, mettendo sul tavolo delle idee.

Noi non siamo mai stati chiamati dall’Amministrazione comunale per dire ‘che cosa ne pensate di questa idea‘, o ‘portiamo avanti insieme questa idea‘. Non c’è stato mai questo, quindi ci sentiamo abbastanza abbandonati.

Siamo inermi ad aspettare che cambi qualcosa, che la gente si dimentichi del fattore terremoto, però non possiamo stare così mentre le altre città si muovono con gli uffici della comunicazione, nei social. Gubbio rimane inerme ad aspettare che qualcosa cambi, e a vivere di riflesso del turismo delle città turistiche come Assisi e Perugia“.

Foto Gubbio

Via Piccardi

Su quale target di turisti si dovrebbe lavorare? Ed è veramente possibile arrivare nel settore turistico alla creazione di un marchio Gubbio?

Noi ci stiamo provando a creare un marchio Gubbio nel turismo, ma ci vogliono i fondi giusti, da soli non ce la possiamo fare, ci vuole l’aiuto dell’Amministrazione comunale. Si potrebbe creare un marchio Gubbio e un prodotto turistico Gubbio, ma dobbiamo essere sostenuti in questo percorso. 

Si dovrebbe lavorare su un target di turismo più elevato rispetto a quello che abbiamo, adesso abbiamo un turismo mordi e fuggi, al risparmio. Gubbio si svende tanto. Tra noi operatori del settore solitamente ci diciamo che ‘se a qualcuno in Italia rimangono 100 euro in tasca, può venire a Gubbio che ci mangia ci dorme, e ci fa tutto. E si riporta a casa anche il souvenir‘. Abbiamo abbassato moltissimo le tariffe sia come alberghi, che come ristoranti“.

Foto Gubbio

Gubbio

Qual’è oggi la tariffa media a Gubbio?

Oggi a Gubbio non si spendono più di 60 euro a notte per una matrimoniale, e si può pranzare e cenare con 13 o 15 euro a pasto“.

Quindi prezzi molto polari.

Molto popolari perché non abbiamo un target di turismo elevato visto che nessuno ci lavora. Cerchiamo di accaparrarci l’accaparrabile attraverso il prezzo basso. Però questo non porta frutti, neanche per le aziende perché a fine mese quando si fanno i conti non tornano mai“.

Foto Palazzo dei Consoli

Palazzo dei Consoli e Palazzo Pretorio visti da via Baldassini

Per quanto riguarda la tassa di soggiorno, in passato avete chiesto all’Amministrazione comunale di poterla autogestire. Da questo punto di vista ci sono stati passi in avanti? 

“No, nessuno ci ha chiamati, nessuno si è confrontato con noi. Noi, più che autogestirla, chiedevamo la co gestione della tassa di soggiorno. Chi opera tutti i giorni nel settore capisce dove è meglio investire. Come imprenditori non siamo mai stati chiamati neppure per una minima decisione.

Anzi abbiamo saputo che a bilancio sono stati tolti quasi tutti i fondi ai settori cultura e turismo. E questo, in una città dove ci sono tanti giovani imprenditori che hanno puntato tutto sul turismo, mi sembra una decisione abbastanza forte“.

L’associazione Host, di cui lei è Presidente, da qui ai prossimi mesi, come si muoverà?

Continuiamo a lavorare, abbiamo tanti progetti in cantiere. Dobbiamo stare nelle nostre strutture e lavorare ai progetti per il futuro“.

Di Francesco CaparrucciFotografie e video Cronaca Eugubina