Don Stefano Bocciolesi: “Anche noi ceraioli abbiamo camicie diverse, facciamo ognuno la nostra corsa ma poi l’obiettivo è e deve essere lo stesso: l’omaggio al Patrono nella riconciliazione.

Dobbiamo allora tutti lavorare e pregare per il bene comune; per il rinnovamento che è l’unico modo in cui possiamo tramandare i veri valori della nostra Festa. Dobbiamo sempre più vivere e sentirci a casa nostra in questa Basilica che è la casa comune

Foto Sangiorgiari in cucina

Sangiorgiari in cucina

GUBBIO – Al termine del ciclo ceraiolo, la Famiglia dei ceraioli di San Giorgio ha concluso come tradizione, gli appuntamenti legati alla Festa dei Ceri, con la solenne celebrazione ed un momento conviviale presso la Basilica di Sant’Ubaldo.

Il rito religioso è stato officiato da Don Stefano Bocciolesi, Cappellano della Famiglia dei Sangiorgiari in una chiesa sempre più gremita di fedeli, e alla presenza delle autorità civili (sindaco Filippo Stirati) e ceraiole (tra le quali il Capodieci Pietro Tognoloni), a cui il sacerdote ha formulato i saluti di rito.

Foto Don Stefano Bocciolesi

Don Stefano Bocciolesi

Sono molto lieto di celebrare questa messaha esordito Don Stefano nell’omeliaperché questa celebrazione è nata negli anni con lo scopo di stemperare la tensione al termine dell’esaltante periodo ceraiolo. E’ un po’ un voler chiudere il cerchio; voler ritornare al Patrono, da dove tutto è partito nella prima domenica di maggio.

Ormai il momento dell’agonismo e della corsa è terminato ed è giusto e bello riconciliarsi al cospetto di Sant’Ubaldo, nel vero spirito della Festa dei Ceri. Oggi, carissimi fratelli, è il giorno di Pentecoste, il giorno in cui il Signore ci dona lo Spirito Santo: allora mi sono domandato, quale può essere il messaggio che questa parola può dare a noi eugubini? Ebbene con il dono dello Spirito il Signore vuole unirci nelle diversità, che nopn devono essere fonte di discordia e divisione, ma motivo di gioia e unione.

Foto Sangiorgiari

Sangiorgiari in Basilica

Anche noi ceraioli abbiamo camicie diverse, facciamo ognuno la nostra corsa ma poi l’obiettivo è e deve essere lo stesso: l’omaggio al Patrono nella riconciliazione. Dobbiamo allora tutti lavorare e pregare per il bene comune; per il rinnovamento che è l’unico modo in cui possiamo tramandare i veri valori della nostra Festa. Dobbiamo sempre più vivere e sentirci a casa nostra in questa Basilica che è la casa comune.

Dobbiamo pregare per questa città, perché sia capace anch’essa di essere unita seppure nella diversità. Un ultimo pensiero carissimi fratelliha concluso don Bocciolesilasciatemelo dedicare a Gabriele Beveroni, a cui dedichiamo questa messa in modo particolare che ci ha lasciato proprio il giorno dei Ceri. Preghiamo per la sua famiglia perché possa sentire il calore della Consolazione del Signore”.

Di Giovanni AlessiFotografie Simone Grilli