Diego Galizzi, curatore della mostra: “Il silenzio non si racconta, ma racconta. Il silenzio evoca, suggerisce, insinua, attraverso di esso prendono forma immagini che provengono da altrove. Di fatto, il silenzio è il rumore dell’assenza.

E’ a partire da composizioni silenti e quasi totalmente incontaminate dalla presenza diretta di esseri viventi che prendono forma le seducenti trame incise di Ermes Bajoni e Roberta Zamboni

Foto La Medusa

Elisa Polidori, Tania Tagnani, Daniele Lilli, Viviana Barbi e Ivana Baldinelli

GUBBIO – Palazzo del Bargello, con la sua Galleria d’Arte Contemporanea che affaccia in via dei Consoli, ospita un’altra importante iniziativa artistica per giugno 2017. La mostra, organizzata e promossa dall’Associazione Culturale La Medusa, è una bi-personale di Ermes Bajoni e Roberta Zamboni dal titolo”Bajoni e Zamboni, le eloquenti trame del silenzio“, inaugurata sabato pomeriggio alla presenza di Elisa Polidori e Tania Tagnani, e dell’assessore al turismo Oderisi Nello Fiorucci.

La mostra curata da Diego Galizzi e con il patrocinio del Comune di Gubbio presenta le opere dei due maestri incisori ravennati. Ermes Bajoni è nato nel 1941 a Bagnacavallo (RA) dove risiede ed ha il suo studio. Nei primi anni ’60 si trasferisce a Bologna per laurearsi in matematica e fisica ed inizia contemporaneamente ad operare prima in grafica e, solo in un secondo tempo, in pittura. A partire dal 1988 si interessa soprattutto del linguaggio incisorio ed ha prodotto, fino ad oggi, circa duecento lastre calcografiche.

In questi venti anni ha partecipato alle più importanti mostre di grafica allestite a livello internazionale quali: “Premio Biella”, “Biennale di Oderzo“, “Triennale di Milano“, “Bianco & Nero” Modica, “Triennale di Chieri“, “Biennale dell’Incisione” Campobasso,  “Biennale de l’Estampe” Saint-Maur des Fosses (F), “Mondial de l’Estampe et de la Gravure Originale Triennale de Chamalières” (F), “The Beijing International Art Biennale” Pechino (Cina), “International Printmaking Biennial” Istanbul (Turchia). Ha allestito mostre personali o collettive in Italia, Cina, Danimarca, Francia, Germania, Russia, Spagna, Svizzera e U.S.A.

Foto Roberta Zamboni

Roberta Zamboni

Roberta Zamboni nasce nel 1964 a Ravenna, si diploma al Liceo Artistico e successivamente si specializza in Tecnica pubblicitaria. Dal 2000 si dedica all’arte incisoria prediligendo la tecnica della puntasecca e dell’acquaforte e le tematiche legate all’ambiente e al sociale. La sua attività espositiva inizia nel 2006 con una serie di collettive; nel 2007 partecipa alla III Biennale d’incisione G. Polanski ed è selezionata per il Premio Italo Grandi.

Nel 2008 partecipa alla V Bienal Internacional de Arte Grafico de San Carles de la Ràpita in Spagna, alla First International Printmaking Biennal di Istanbul, alla V Biennale internazionale di Arte Grafica di Francavilla al Mare e alla III Triennale Internazionale d’Incisione della Città di Chieri. L’anno seguente vince il Premio speciale alla IX Biennale Internazionale per l’incisione di Acqui Terme e partecipa alla rassegna Grafica ed Ex libris a Casale Monferrato.

Foto "Bajoni e Zamboni, le eloquenti trame del silenzio"

“Bajoni e Zamboni, le eloquenti trame del silenzio”

Afferma Diego Galizzi, curatore della mostra: Il silenzio non si racconta, ma racconta. Il silenzio evoca, suggerisce, insinua, attraverso di esso prendono forma immagini che provengono da altrove. Di fatto, il silenzio è il rumore dell’assenza. E’ a partire da composizioni silenti e quasi totalmente incontaminate dalla presenza diretta di esseri viventi che prendono forma le seducenti trame incise di Ermes Bajoni e Roberta Zamboni.

 Entrambi romagnoli, entrambi tra i più apprezzati protagonisti della grafica artistica in Italia, Bajoni e Zamboni partono dalla comune e incondizionata fede nella forza espressiva del segno inciso e si inoltrano, per vie diverse, in territori sospesi fatti di lagune in cui si specchiano memorie e nostalgie, o di spiagge segnate da storie sconosciute che si sovrappongono.

Il loro è un confronto stringente fra due sensibilità profondamente diverse, che tuttavia sanno alimentarsi e avvalorarsi a vicenda, tanto da trovare accostamenti insospettabili che persuadono e commuovono, sia pur senza urlare mai. Brani di discreta eloquenza“.

La MostraBajoni e Zamboni, le eloquenti trame del silenzio” sarà aperta al pubblico con ingresso libero dal 3 al 30 giugno.

Fotografie Giampiero Lilli