Durante le girate nel Chiostro della Basilica, il Capodieci di San Giorgio Matteo Rughi è entrato a punta davanti sotto le stanghe del Cero di Sant’Antonio. La battuta di Miti all’amico: “Dai che siamo attaccati al Cero di San Giorgio davanti

Foto Alessandro Miti

Alessandro Miti intervistato da Ilaria Stirati a San Giovanni

GUBBIO (F.C.) – Domenica 21 maggio la Festa dei Ceri Mezzani 2017, che tanti giovani eugubini hanno vissuto con passione ed entusiasmo in piazza Grande per l’Alzata della mattina ed il pomeriggio lungo le vie del centro storico e gli stradoni del monte Ingino fino ad arrivare in Basilica, dove Don Mirko Orsini ha concluso la giornata affermando: “Viva i Ceri, Viva Sant’Ubaldo”.

Abbiamo intervistato, nella bellissima piazza San Giovanni Alessandro Miti, Capodieci del Cero Mezzano di Sant’Antonio, per sapere le emozioni e le sensazioni che ha provato e che lo hanno guidato durante la Festa.

Alessandro, quali sono stati per te i momenti più emozionanti della Festa dei Ceri Mezzani 2017?

Sicuramente la sveglia, alla quale hanno partecipato tanti amici. Poi logicamente l’Alzata, perché è il momento più importante della mattina e la Corsa in sé”. 

Parlando della corsa, come giudichi quella del tuo Cero, Sant’Antonio?

La corsa di Sant’Antonio è andata abbastanza bene, potevamo fare forse qualcosa in più, però il Cero non è caduto e questo è l’importante. Abbiamo fatto una splendida corsa, tanta gente mi ha anche detto che la corsa è andata bene e che sono stati contenti di come è andato il Cero”.

C’è qualcosa della corsa che onestamente avresti voluto andasse diversamente?

Forse sul primo pezzo siamo stati un po’ staccati fino all’altezza di Migliarini, poi le mute di Barbi e Santa Maria sono andate benissimo, meglio così”.

Come hai vissuto la Festa assieme alla tua famiglia o ai tuoi amici?

Con gli amici divinamente perché mi sono stati sempre vicino, specialmente quelli della mia muta che mi sono stati accanto nei momenti belli e meno belli. Anche la mia famiglia mi è stata vicino, mi ha guardato un po’ più in disparte, ci sono sempre stati e sono contento così”.

In una giornata come quella della Festa dei Ceri, il sentimento predominante è l’entusiasmo, la passione o anche un certo senso di responsabilità verso i tuoi ceraioli?

Ma sicuramente la passione per il Cero è quella che contraddistingue i ceraioli che veramente amano il proprio Cero, e anche un senso di fare le cose per bene, di riuscirle a fare visto che sei il Capodieci, dovresti essere un punto di riferimento e si cerca sempre di fare il massimo, di fare le cose con criterio soprattutto nel giorno dei Ceri”.

Tornando alla corsa, abbiamo visto che all’interno del Chiostro della Basilica per le consuete tre girate, il Capodieci di San Giorgio Matteo Rughi ha fatto la punta davanti al Cero di Sant’Antonio.

Com’è nata questa cosa, è stata spontanea o c’è stata una richiesta in particolare? Raccontaci com’è andata.

Sinceramente no non c’è stata nessuna richiesta, quello che ci ha contraddistinto rispetto ad altri anni è la spontaneità delle cose fatte perché fa piacere farle. Infatti a me ha fatto molto piacere averlo avuto a fianco, così per sdrammatizzare quando facevamo le girate al Chiostro gli ho detto ‘Dai che siamo attaccati al Cero di San Giorgio davanti’.

È quello che ci ha unito nel senso dello stare insieme, eravamo un bel gruppo, siamo stati molto bene anche con Marco Radicchi, è stato tutto molto bello”.

Per concludere, si può dire che è un’esperienza forte quella di Capodieci nel Cero mezzano. Che cosa ti ha lasciato di più a te personalmente e come ceraiolo?

Personalmente ho visto la vicinanza di tante persone che mi hanno dato una pacca sulla spalla o comunque sia mi hanno detto ‘Bravo bell’alzata, corsa fantastica’ e questo mi ha fatto molto piacere. Come ceraiolo logicamente è il sogno che si realizza e quindi è la massima espressione del Cero portato”.

Di Ilaria StiratiFotografie Simone Grilli – Video Cronaca Eugubina