Il Capodieci di Sant’Ubaldo: “Adesso entriamo in un periodo che sento più propriamente mio rispetto a tutto il prima, perché sono un ceraiolo da 15 maggio, che ha vissuto il Cero in maniera intensa da quando ero piccolo, quindi per me entriamo nel periodo più bello, nel periodo più emozionante della Festa, pieno di adrenalina, da vivere insieme, prima di tutto ai miei figli, a mia moglie e poi insieme a tutti i ceraioli

Foto Roberto Guidarelli

Guidarelli sotto le stanghe del Cero piccolo

GUBBIO (F.C.) – La carriera di Roberto Guidarelli, nel Cero grande di Sant’Ubaldo, è iniziata molto presto. A 15 anni è entrato sul buchetto, a 17 nella muta del ‘distributore‘ e poi a 19-20 anni a Santa Maria dove, per 12 anni, ha fatto il ceppo.

Dopo di che ha iniziato a fare il barelone in Corso Garibaldi. Poi ha fatto le girate della sera a barelone per diversi anni. Su ogni muta Roberto ha lasciato il cuore, in particolare nella muta della Roscia, sullo stradone dei pini, visto che lì ha avuto la possibilità di condividere il Cero con gli amici con cui è nato e cresciuto.

Sono passati diversi mesi dalla sua nomina, come ha vissuto questo periodo da Capodieci?

L’ho vissuto con grande tranquillità e senso di responsabilità, è chiaro che avvicinandoci ai Ceri cresce sempre più la voglia e il desiderio di confrontarsi con queste emozioni, lasciando un po’ più da parte gli aspetti istituzionali che comunque ti investono e sui quali sia io che gli altri Capodieci abbiamo cercato di dare una grossa ridimensionata.

Abbiamo cercato in questo periodo di ridimensionare tanti aspetti che prendevano i Capodieci più su aspetti istituzionali e li portavano un po’ fuori dal vivere a pieno la Festa, e abbiamo cercato tutti e tre di concentrarci sul vivere ognuno per sé e con i propri ceraioli la Festa con serenità, unione e tranquillità”.

Foto Roberto Guidarelli

Roberto Guidarelli domenica 7 maggio 

Mancano pochi giorni alla Festa dei Ceri, come si avvicina a questo giorno importante?

Adesso entriamo in un periodo che sento più propriamente mio rispetto a tutto il prima, perché sono un ceraiolo da 15 maggio, che ha vissuto il Cero in maniera intensa da quando ero piccolo, quindi per me entriamo nel periodo più bello, nel periodo più emozionante della Festa, pieno di adrenalina, da vivere insieme, prima di tutto ai miei figli, a mia moglie e poi insieme a tutti i ceraioli.

È importante anche la dimensione familiare, si passa dalla mia piccola famiglia alla grande famiglia dei ceraioli, il mio obiettivo è quello di tenerle il più unite possibile e arrivare al 15 maggio il più uniti e compatti possibile”.

A suo avviso, che Festa dei Ceri sarà?

Mi aspetto un 15 maggio come li ho vissuti fino ad oggi, che ti alzi la mattina con grande gioia, grande entusiasmo e con grande voglia di prendere il Cero e di trascorrere una giornata con gli amici ceraioli per poter onorare al meglio Sant’Ubaldo, perché alla fine facciamo la Festa per questo. Sarò sotto i riflettori, ma spero di vivermi la Festa con altrettanta gioia e serenità”.

Ilaria Stirati – Foto Simone Grilli e archivio privato