Satira dedicata a Jessup ’77: così Peppebello è Peppe Beautifull e il Capodieci Bistecca è Beefsteak

Alzata dei Ceri 1977 – Foto Gavirati
GUBBIO – Quando mi è stato mostrato Via Ch’eccoli del 1977, confesso di essermi emozionato perché ho avuto la sensazione di avere tra le mani un pezzo di storia della Festa dei Ceri.
E’ il supplemento al n. 4 de L’Eugubino del 15 maggio 1977. Come recita la didascalia sotto al titolo: “Uscito dalla Taverna, vicolo del Bigotto”. “Pagamento: a coscienza vostra”.
C’è un articolo che colpisce subito la mia attenzione, si intitola “Eccole: le donne de la Calata”, è un elenco di nomi “Clotilde, Mariuccia, la Peppina, l’Eugenia, la Fiorella, l’Assuntina, la Lalla, la Zelinda… sempre puntuali ad incoraggiare e salutare Ceri e Ceraioli”.

La pagina della satira
Sono righe che rendono bene l’idea di come veniva vissuta all’epoca la Festa dei Ceri, senza esasperazioni, senza protagonismi, ma al contrario con spirito di comunione, di condivisione, di memoria storica.
Un altro articolo si intitola “La Donna del Ceraiolo”. Ad un certo punto c’è scritto: “Il 15 maggio per le ragazze è giornata di gioia e di libertà, sin dalle prime ore del mattino. Spesso anche in divisa da ceraiolo vivono interamente la Festa, tifano gioiendo accanto al padre o al fidanzato in ogni momento della Corsa…”. Sono parole di un candore disarmente, se paragonate agli eccessi e alle degenerazioni della società moderna.
La parte della satira, curata da Pietro Rampini, è tutta giocata sull’accostamento tra la Festa di Gubbio e quella di Jessup 1977. Così Peppebello è Peppe Beautifull e il Capodieci Bistecca è Beefsteak. Emozionante, bello, per tutti quegli eugubini e ceraioli che hanno nel cuore la città di Gubbio.
Francesco Caparrucci – Fotografie Gianfranco Gavirati e Cronaca Eugubina