Don Mirko: “Il Signore ci ha dato un uomo, Ubaldo, che ha vissuto questa pagina del Vangelo ed è diventato un buon pastore. Nessuno in quel Santo riconosce il brutto, è sempre bello perché ci testimonia qualcosa che va oltre la vita, la vita in Cristo. Deve continuare a trasmetterci i sentimenti belli, gioia, serenità, fratellanza, unione. Ha dato la vita per il suo popolo, ha guidato il gregge

Foto Messa dei Ceri 2017

La Messa in Basilica

GUBBIO (F.C.) – Nonostante le avverse condizioni climatiche mattutine, con nebbia e freddo in cima al monte Ingino, tantissimi ceraioli hanno assitito stamane (domenica 7 maggio) alla Messa dei Ceri celebrata da don Fausto Panfili e don Mirko Orsini. 

Presenti i presidenti delle tre Famiglie Ceraiole, il presidente dell’Università dei Muratori Fabio Mariani, il presidente del Maggio Eugubino Lucio Lupini, i Capitani Moscatelli e Fiorucci, il trombettiere Marco Tasso, i Capodieci Roberto Guidarelli, Pietro Tognoloni e Saverio Borgogni, molto emozionati e contornati dall’affetto dei propri ceraioli.

Foto Roberto Guidarelli

Roberto Guidarelli

Don Mirko Orsini durante l’Omelia ha affermato: “Qualche sera fa incontro una persona molto cara a me e ad un certo punto mi chiede se avessi preparato la predica, ma ancora non l’avevo preparata. Sembra che la parola di Dio è un po’ come le favole, è quella cosa che ci cambia poco la vita, in realtà ha a che fare con la vita di questa comunità in questo giorno così particolare.

La parola di Dio guida la nostra vita, abbiamo un grande Santo e siamo qui per lui. Sant’Ubaldo è diventato Santo perché ha cercato di rispondere alla chiamata del Signore e perché ha vissuto nella quotidianità la parola di Dio, tanto che è diventato lui stesso la parola. Ubaldo l’ha incarnata e l’ha vissuta a pieno. O la fede si manifesta nella quotidianità o non è fede. La fede deve dare speranza, questa domenica ci parla dell’autentico amarci di Gesù che con rispetto conduce ogni persona a trovare Dio, se stesso e gli altri.

Foto Cero San Giorgio

Il Cero di San Giorgio lungo gli stradoni

Quante volte veniamo derubati delle cose più belle, la felicità, la serenità il vivere bene insieme, nel mondo ci sono tanti ladri che ci rubano le cose belle della vita, mentre noi dobbiamo proteggerle. Gesù viene perché abbiamo la vita e l’abbiamo in abbondanza. Questa è la domenica del pastore bello, perché amore di Cristo così divino e umano è bello. Il buon pastore è colui che da la vita per il proprio gregge, la fratellanza diventa lo stile di vita del credente.

Il Signore ci ha dato un uomo, Ubaldo, che ha vissuto questa pagina del Vangelo ed è diventato un buon pastore. Nessuno in quel Santo riconosce il brutto, è sempre bello perché ci testimonia qualcosa che va oltre la vita, la vita in Cristo. Deve continuare a trasmetterci i sentimenti belli, gioia, serenità, fratellanza, unione. Ha dato la vita per il suo popolo, ha guidato il gregge.

Foto Saverio Borgogni

Saverio Borgogni

Questo Vangelo di oggi è per tutti noi, per questa comunità che si prepara a festeggiare la Festa dei Ceri per Sant’Ubaldo. Ancora una volta questa pagina del Vangelo ci dice che siamo chiamati ad unire questo popolo, auguro ai Capodieci questo, ovvero vivere questa Festa con un solo popolo in comunione che abbia un solo pastore“.

Subito dopo la Messa, come da tradizione, i bambini sono stati fatti salire sui Ceri. Sono state compiute le tre girate nel Chiostro, e iniziata la discesa per gli stradoni verso Gubbio.

Ora si attende l’inizio della sfilata per le vie della città, con le Bande musicali. Prima dell’arrivo in piazza Grande previsto per le ore 11 e 30 circa.

Di Ilaria StiratiFotografie Simone Grilli