Leopoldo Freyrie: ” Piazza Quaranta Martiri è evidente che sia un problema, è un biglietto da visita non adeguato alla città. La cosa che mi ha sempre colpito è l’assenza di luoghi identitari delle frazioni eugubine.
Piazza Grande non può essere viva solo per la Festa Ceri i per il Palio della Balestra, ma anche con semplici azioni perché le piazze devono funzionare tutto l’anno. Se riportiamo la vita in Piazza Grande, riportiamo la vita nel centro storico“
GUBBIO – Si è riunita stamane (venerdì 17 marzo) in Sala Consiliare la seconda Commissione consiliare presieduta dal Consigliere Moreno Zebi, con all’ordine del giorno la discussione sul Piano di rigenerazione urbana. Si è discusso e ci si è confrontati sulla città del futuro. Presenti il sindaco Filippo Stirati, la Giunta e l’architetto Leopoldo Freyrie.
Il sindaco Filippo Stirati ha affermato: “Ringrazio l’architetto Leopoldo Freyrie, nostro consulente del Piano di rigenerazione urbana. Siamo nella fase metodologica che avrà come prima appuntamento il 7-8 aprile con la presentazione ufficiale del progetto per rendere partecipi anche la cittadinanza. Ho voluto questo passaggio istituzionale per mantenere la capacità di discutere la pianificazione in termini aperti e costruttivi. Sull’urbanistica, nella tradizione del Consiglio comunale, una grande apertura e dialogo.
È questo lo spirito di questo percorso e spero che sia un punto di riferimento per il Consiglio comunale e per tutte le componenti dell’espressione cittadina. È superfluo mettere in evidenza il profilo e la caratura dell’architetto Freyrie con esperienze nazionali e internazionali, unisce alle competenze che ha anche la conoscenza dell’Umbria avendo una dimora nel nostro territorio. Sarà una visione che saprà disegnare il futuro per le giovani generazioni.
Nel workshop del 7-8 aprile, che vedrà partecipare esperti di diversi settori, verranno affrontati scenari e tematiche ambientali che riguardano la nostra città, noi oggi dobbiamo parlare di qualità e riqualificazione con ciò che ne consegue. Al centro c’è anche il tema della promozione del territorio, non si parla solo in termini di urbanistica, ma anche contenuti culturali, sociali, ambientali di turismo.
Uno dei quattro scenari è la città come Hub di bellezza, vale a dire Gubbio da risaltare, valorizzare, ovvero come territorio che può diventare crocevia di area interna, area vasta e territorio umbro-marchigiano. Gubbio può esercitare oggi con qualche strumento in più il ruolo di cerniera tra Umbra e Marche. Saranno necessarie anche consulenze, valori aggiunti per guardare alla nostra città, al nostro territorio, ai nostri beni con un occhio meno pigro e più ambizioso.
Vorrei che ci fossero momenti di grande collaborazione con la capacità di guardare avanti e positivo. Questa discussione sarà centrale nei lavori della Commissione e del Consiglio comunale e vorrei che fosse un momento di fattiva operatività di cambiare la città dove è necessario“.
E’ poi intervenuto l’architetto Leopoldo Freyrie: “È un onore essere qui e contribuire a questo lavoro. Sono 25 anni che frequento Gubbio e mi sono subito innamorato. Credo che possa essere utile che si abbia uno sguardo diverso sulla città. Gubbio ha un tesoro sepolto che deve far emergere, è una città particolarissima, ha delle caratteristiche uniche nel panorama europeo delle città medioevali, Gubbio storica è un manifesto storico del riuso.
C’è un tesoro che si scopre assieme, non è un architetto di Milano che risolve i problemi, si ha la necessità di un dialogo aperto e di collaborazione. Ho costituito una piccola officina di architetti locali che progettano con me la strategia. L’importante è che sono eugubini e giovani professionisti, ormai che stavano andando altrove per lavorare hanno invece accettato di lavorare per la loro città: hanno la visione futura per investigare su quale possa essere la Gubbio di domani.
I paradigmi di anni fa hanno dimostrato che le varie risorse, ad esempio quelle della pubblica amministrazione, sono finite e non infinite e bisogna cambiare modello a causa anche dei cambiamenti climatici o delle risorse energetiche, si tratta di una questione pratica, per questo serve una strategia di riqualificazione.
L’altra questione è se gli strumenti di rigenerazione urbana possano migliorare la vita dei cittadini, per valorizzare il patrimonio artistico e la connessione tra centro storico e territorio. È importante che tutti si sentano parte di un progetto.
Queste strategie servono per porre quei principi per la pianificazione urbanistica e il piano delle opere pubbliche per il territorio. Hanno anche la finalità di rispondere alle esigenze dei cittadini e trovare delle azioni senza aspettare i lunghi processi amministrativi perché in periodi come questi i cittadini vogliono vedere che le azioni succedono lo stesso e che vogliono riprendersi parti delle città senza aspettare gli anni.
Creare dei contesti e condizioni urbane che creano opportunità per i giovani eugubini per evitare che generazioni di giovani eugubini vadano via dalla città.
Il metodo è di proporre alcuni scenari, discuterli e trarne delle conseguenze in base alle proprie competenze. Piazza Quaranta Martiri è evidente che sia un problema, è un biglietto da visita non adeguato alla città, il problema è capire la storia della piazza, perché è diventata così e cosa si possa fare. Bisogna darle la dignità che si merita e far riprendere ai cittadini questi luoghi rispondendo a criteri di efficienza.
La finalizzazione è in tempi brevi è arrivare a un documento definitivo e condiviso, sul quale il Consiglio comunale si esprimerà. Non in anni, ma in pochi mesi per avere delle finalità, intervenire in maniera specifica può avere effetti positivi sia in riusi temporanei che in riusi definitivi.
Riusi temporanei da utilizzare come test di riuso per capire per cosa sono più adatti determinati luoghi per non lasciare quegli edifici abbandonati, questa è una pratica che si utilizza anche in Europa. Possono anche dimostrare che la città di si sta muovendo. Gubbio è in una posizione importante, ma ha evidenti problemi di connessione.
L’alta velocità porta il più grande numero di persone e Gubbio l’ha ad un’ora da qui, le connessioni con l’alta velocità sono fondamentali per il turismo e per aiutare gli eugubini ad arrivare su tutto il territorio nazionale, anche per avere dei ponti che la mettano in contatto con il mondo. È un luogo ideale per il grande turismo lento e colto, in quanto in periodi di crisi l’industria culturale e del turismo collegato è l’unica che è aumentata e Gubbio è perfetta per questo. Bisogna che le persone restino anche più di un giorno, è un lavoro lungo e duro ma con un piano di rigenerazione si può partire e lavorare.
È una grande opportunità per la città diventare accessibile a tutti. La cosa che mi ha sempre colpito è l’assenza di luoghi identitari delle frazioni eugubine, anche interventi piccoli che qualificano luoghi pubblici in cui le comunità si riconoscono nelle frazioni sono piccole azioni che danno sicurezza ai cittadini e un’identità alle frazioni che i cittadini sentono in maniera forte. Trovare dei percorsi, ricostituire strade o i sentieri interrotti aiutano il turismo e la vita quotidiana dei cittadini.
Ciò che mi è rimasto impresso è che in una città come Gubbio ci si perde. Parlando di risorse, bisogna mettere a sistema tutte le risorse disponibili a panorama nazionale, come i fondi europei o i finanziamenti della Società del tesoro sui beni del patrimonio, ma per questi servono dei progetti. Avere un insieme di azioni e studi di fattibilità, vuol dire essere pronti a enormi cifre di possibili finanziamenti, il problema è avere progetti pronti.
Tutto questo funziona se i cittadini e le imprese private fanno la loro parte, se ognuno è pronto a mettersi in gioco e si ha ambizione. Gubbio può assumere un ruolo di grande importanza, bisogna fare un salto d’immaginazione e avere coraggio nell’innovare la città“.
Secondo l’architetto Freyrie un problema è l’accessibilità, ovvero riequilibrare gli accessi non solo in verticale, ma anche in orizzontale. Piazza Grande non può essere viva solo per la Festa Ceri i per il Palio della Balestra, ma anche con semplici azioni perché le piazze devono funzionare tutto l’anno. Se riportiamo la vita in Piazza Grande, riportiamo la vita nel centro storico.
Di Ilaria Stirati – Fotografie Cronaca Eugubina