Quel 15 maggio 1917 fu un giorno piovoso, ma il programma della Festa, perfettamente identico a quello solito, si svolse regolarmente con la Santa Messa alle ore 9, l’Alzata dei Ceri alle ore 12 e la Corsa alle 17. Fu allora che, come scrive Gerardo Dottori: “…un Cappellano benedisse Ceri e Ceraioli“

I Ceri sul Col di Lana
GUBBIO – Il prossimo 5 agosto si celebrerà in vetta al Col di Lana, teatro di uno dei più sanguinari combattimenti della Grande Guerra tra l’Esercito italiano e quello austriaco, il centenario della Festa dei Ceri che alcuni soldati eugubini riuscirono a organizzare e svolgere completamente il 15 maggio 1917.
“La cosa fu decisa con diversi mesi di anticipo. – scrive il presidente dell’associazione Eugubini nel Mondo Mauro Pierotti – I soldati eugubini ebbero l’aiuto del Capitano Rinaldo Chelli (autore delle foto giunte a noi) e dell’alto comando militare, pertanto fu possibile costruire appositamente tre Ceri con relative barelle e statue dei Santi. Quei nostri concittadini riuscirono davvero a coinvolgere tutti: la Festa dei Ceri, in quel luogo di sangue, divenne la festa e l’esaltazione della vita!
Qualche nome di quei eroi “ceraioli”: Filadelfo Agostinucci (1° Capitano dei Ceri), Salvatore Albini, Angelo Camponovo, Alessandro Farneti, Ettore Ferranti, Basilio Grasselli, Guido Maranghi, Raffaele Mazzacrelli, Giulio Menichetti, Giovanni Panfili, Settimio Rosati, David Tasso, Adolfo Vispi e tutti gli altri eugubini che formavano il 51° fanteria”.

La Statuina di Sant’Ubaldo a Col di Lana
Quel 15 maggio 1917 fu un giorno piovoso, ma il programma della Festa, perfettamente identico a quello solito, si svolse regolarmente con la Santa Messa alle ore 9, l’Alzata dei Ceri alle ore 12 e la Corsa alle 17.
Fu allora che, come scrive Gerardo Dottori: “…un Cappellano benedisse Ceri e Ceraioli: i quali in grigio-verde, con un fazzoletto rosso al collo e al canto della famosa marcia dei ceraioli, issarono le tre grandi “macchine” e si slanciarono su per l’erta mulattiera del Col di Lana che conduce a Salesei …
tutti si slanciarono all’inseguimento dei “matti di Gubbio” …e ognuno voleva raggiungere uno dei Ceri per poter dare il cambio, la “spallata” ai portatori e tutti erano pervasi da una commozione profonda che provocava le lacrime, …da un entusiasmo travolgente per cui tutti correvano su per la faticosa via a zig-zag che in venti minuti fu superata e il Cero del Santo protettore di Gubbio, Sant’Ubaldo, toccò la piccola spianata della baracca blindata dove risiedeva il comando del 51° fanteria.
Fu un vero assalto – incruento – al Col di Lana, al quale però nessuno ostacolo, anche cruento, avrebbe potuto resistere tanto fu l’entusiasmo che si propagò rapidamente a tutti i convenuti”.

Col di Lana
Il centenario in vetta al Col di Lana
Una copia dei “Ceri del Col di Lana” sarà collocata nella chiesina del Sacrario, a ricordo del fatto eccezionale e memorabile di un secolo fa. La copia dei Ceri, realizzata da volontari artigiani eugubini, è realiazzata con i legni degli abeti del Col di Lana, appositamente tagliati ed inviati dal Comune di Livinallongo e dal Gruppo Alpini del Col di Lana.
I Ceri sono realizzati secondo lo studio gentilmente condotto, sulle foto esistenti, da un gruppo di lavoro diretto dal Prof. Ing. Paolo Belardi (Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Università degli Studi di Perugia) e composto dal Dott. Luca Martini (Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia) e dall’Ing. Giovanna Ramaccini (Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Università degli Studi di Perugia). I Santi, invece, saranno realizzati dall’artigiano eugubino Demetrio Bellucci.
Fotografie tratte dal sito http://www.eugubininelmondo.com/