L’atleta eugubina campionessa italiana di Braccio di ferro: “Questa disciplina sportiva sta crescendoLa tecnica la miglioro sia con le gare, sia grazie ai consigli di Renato Corsalini, allenatore del Team Marche al quale ci appoggiamo visto che non abbiamo un Team in Umbria

GUBBIO – L’atleta eugubina Chiara Acciaio, campionessa italiana di Braccio di ferro, sta preparandosi per i Campionati italiani che si svolgeranno in marzo a Brescia, e per i Mondiali di Budapest. In questa intervista a Cronaca Eugubina parla dei sacrifici che sta sostenendo per il Braccio di ferro e della crescita di questa disciplina sportiva in Italia.

In anteprima al nostro giornale, Chiara parla della gara che si terrà a Gubbio il prossimo 25 febbraio. Una competizione a cui chiunque potrà partecipare e di cui più avanti saranno resi pubblici tutti i dettagli organizzativi.

Foto Chiara Acciaio

Chiara Acciaio durante gli allenamenti in palestra

Chiara, dopo un bel 2016 dove ti sei riconfermata Campionessa italiana di Braccio di ferro, quali sono i tuoi programmi per il 2017?

Sì, lo scorso anno ho vinto il Campionato italiano per la terza volta consecutiva, nella categoria 50kg. In questo 2017 parteciperò ad una gara internazionale che s’intitola “Super Match” e si svolgerà a Brescia nel mese di marzo, poi a giugno ci saranno i Campionati italiani e verso settembre ottobre ci saranno i Mondiali a Budapest, senza dimenticare il 25 febbraio, giorno in cui organizzeremo una competizione qui a Gubbio, di cui daremo più avanti i dettagli della manifestazione e alla quale tutti possono partecipare.

Sono appuntamenti molto importanti perché, oltre al Mondiale, ovviamente, gli italiani sono il crocevia fondamentale per la qualificazione. Infatti, vincere il titolo italiano vorrebbe dire qualificazione diretta al Mondiale.

Per ogni categoria possono partecipare solo due rappresentanti, il secondo membro della squadra per i mondiali verrà selezionato dalla federazione SBFI che terrà conto non solo dei Campionati italiani, ma anche delle altre gare svolte, perché per partecipare a queste competizioni conta l’esperienza e sono importanti anche le gare internazionali, nelle quali tuttavia mi confronto sempre con atlete di un’altra categoria di peso. La categoria 50kg non c’è e si parte sempre dalla categoria 55kg. Ho già partecipato a due campionati mondiali, nel 2014 e nel 2016, per fare esperienza”.

Foto Chiara Acciaio

Chiara Acciaio durante una competizione

Come si ci prepara per appuntamenti così importanti?

Sia io che Mirko Pierotti, un altro ottimo atleta di Braccio di ferro che è arrivato secondo al Campionato italiano nella categoria 75kg e terzo e sesto in una gara internazionale a Budapest nella categoria Senior 75, facciamo una preparazione sia a livello pesistico che a livello tecnico. La tecnica la miglioro sia con le gare, sia grazie ai consigli di Renato Corsalini, allenatore del Team Marche al quale ci appoggiamo visto che non abbiamo un Team in Umbria.

Capita anche che andiamo ad Ancona da lui, per affinare la preparazione in vista delle gare. Infatti, prima, non avendo a disposizione il tavolo, andavamo circa una volta al mese, mentre ora, in prossimità delle gare, ci andiamo due volte in un mese sempre in linea con i vari impegni lavorativi.

Qui a Gubbio, con il mio preparatore a livello di pesistica Mirco Ramacci presso la palestra Body Line Center, seguo una periodizzazione di pesi, aumentando i pesi e la resistenza con i pesi in maniera graduale. Con la gara che si avvicina, circa dieci giorni prima, facciamo un periodo di scarico. Ad esempio, per la gara che avrò a marzo, il periodo di preparazione dura dieci settimane. Tutto dipende dall’evento che vado a preparare”.

Foto Team Marche

Il team Marche

Parlando del movimento del Braccio di ferro qui a Gubbio, ma anche più in generale, hai notato una crescita di questo sport da quando hai iniziato?

In palestra dove mi alleno facciamo delle lezioni su richiesta, per evitare lezioni senza nessuno che partecipa e devo dire che ci sono dei ragazzi che si sono interessati a questa disciplina. Sono venuti 2-3 ragazzi da Perugia, perché erano interessati anche per la gara qui a Gubbio, poi anche un’altra ragazza eugubina sta iniziando a praticarlo con noi.

Ovvio che da qui a fare le gare ce ne vuole, dopo devi essere anche disposto a spostarti da solo, perché non essendo uno sport pagato si fa solo per passione e deve essere veramente forte per andare avanti. Parlando a livello nazionale, ci sono dei team professionali guidati da persone di grande esperienza in questo campo, che possono dare i consigli giusti per svolgere le gare.

Foto Chiara Acciaio

Chiara Acciaio

Resta il fatto che tutto questo viene fatto per passione, senza ricevere un compenso economico, anche se tutto viene gestito dalla federazione SBFI, Sezione Braccio di Ferro Italia.

Devo dire che, negli anni, ho notato una crescita del movimento nazionale perché ci sono anche degli arbitri italiani che sono riconosciuti anche a livello mondiale. Ad esempio, una ragazza italiana, quest’anno, ha partecipato come arbitro ai Mondiali. La Federazione italiana ha pieni contatti con la Federazione internazionale WAF (World Armwrestling Federation) permettendo anche agli arbitri italiani di partecipare ad incontri con gli arbitri di tutto il mondo per perfezionare il lavoro e le regole del Braccio di ferro”.

Di Ilaria Stirati