Madre Dorotea Mangiapane: “I bambini sono gli occhi di Dio e ciascuno di noi è adulto nella maniera in cui ci è stato concesso di essere bambini“
GUBBIO – La sala trecentesca del Comune di Gubbio ha ospitato la presentazione del volume “Santa Lucia: la sua storia, il suo servizio agli ultimi” scritto da Paolo Salciarini, alla presenza delle autorità civili, militari e religiose e di tutta la cittadinanza. Come moderatori e “Ciceroni” dell’opera sono stati scelti i giornalisti eugubini Daniele Morini e Massimo Boccucci.
Il sindaco Filippo Stirati ha salutato la presentazione con queste toccanti parole “Il monastero di Santa Lucia ha rappresentato e tuttora rappresenta un punto di riferimento per tutta la nostra comunità. Sono pertanto grato a Salciarini per il suo lavoro documentale che ha toccato la storia di questo luogo fin da quando era orfanotrofio ai tempi della Grande Guerra, di cui sono ancora in corso le celebrazioni, fino alla sua trasformazione nella attuale Casa Famiglia.
Vorrei rimarcare anche che tutto ciò è stato possibile grazie alla proficua relazione che Madre Dorotea ha saputo costruire con le varie istituzioni. Vorrei aggiungere in chiusura un mio personale ricordo di questo luogo: mia madre visse lì per circa 12 anni negli anni venti . Conservo quindi molti ricordi personali della mia infanzia legati a questo luogo e per questo sono grato a Salciarini non solo come sindaco ma anche a livello personale“.
Al messaggio di gratitudine del sindaco si è unito anche il Vescovo di Gubbio Monsignor Mario Ceccobelli il quale ha ringraziato l’autore del libro “per tutte le belle cose scritte sulla nostra città. Gubbio è piena di opere d’arte e Paolo è innamorato della sua città. Santa Lucia è un’eccellenza di Gubbio; ha dato una famiglia a chi famiglia non aveva più“.
Non poteva naturalmente mancare Madre Dorotea Mangiapane, che ha ringraziato “quanti lavorano con noi. I bambini sono gli occhi di Dio e ciascuno di noi è adulto nella maniera in cui ci è stato concesso di essere bambini“.
Anche l’autore dell’opera ha continuato sul filone dei ricordi legati al servizio nei confronti degli ultimi che il monastero ha offerto in tutta la sua vita. “Questa pubblicazione – ha esordito Paolo Salciarini – è nata quasi per caso, come molte delle mini guide delle chiese che scrivo per hobby. L’occasione è arrivata quando, per via della chiusura di Santa Croce per la Settimana Santa, dovemmo chiedere come Confraternita ospitalità alle suore di Santa Lucia per la celebrazione delle quarant’ore.
Stando li mi misi ad osservare le opere d’arte del monastero e chiesi alla Madre il permesso di scattare qualche fotografia. Poi però l’appetito vien mangiando e sentii come irrefrenabile la necessità di indagare la storia del monastero come luogo di servizio per gli ultimi. Ho iniziato quindi a cercare fotografie degli anni venti in cui c’erano gli orfani, presso gli archivi del monastero, della Società Operaia di Mutuo Soccorso, del museo diocesano e della Biblioteca Sperelliana.
Ho trovato delle foto molto particolari: una che rappresentava la fanfara degli orfani che era la seconda Banda musicale più importante della città; la seconda in cui ho ritrovato mio padre all’età di otto anni. In questo volume ho voluto ricordare anche la figura per me importante a livello storico della Signorina Lucia Smacchi, grande benefattrice di Gubbio nel post Grande Guerra. Fu proprio lei a donare lo stabile dove vive ora la Casa Famiglia“.
L’ultimo intervento è stato quello del direttore Giancarlo Sollevanti, che ha collaborato alla stesura del libro, e che riassume chiaramente la storia di Santa Lucia: “Questa è una storia di tante sofferenze, che parte da lontano ed è quasi centenaria. E’ una storia in cui queste sofferenze si contrappongono all’impegno di tante persone che si sono fatte carico di accogliere, di amare, di farsi Famiglia per coloro che non avevano nulla o avevano perso tutto“.
Giovanni Alessi – Fotografie Cronaca Eugubina