Il Sottosegretario agli Interni Giampiero Bocci: “Fare il carabiniere, a volte, significa anche rischiare di perdere la vita, di lasciare soli dei bimbi piccoli, però questa è una famiglia così straordinaria che, quando succede qualcosa che riguarda uno della famiglia, tutti gli altri si stringono intorno a chi in quel momento ha perso un proprio caro.

L’Arma non abbandona mai nessuno. L’Arma ha questo grande concetto di comunità e quando si fa parte di questa comunità, fino all’ultimo si sta insieme nella gioia e nel dolore

Foto Virgo Fidelis 2016

Messa celebrata nella Chiesa di Madonna del Ponte

GUBBIO – Come da tradizione, anche quest’anno è stata celebrata la messa in onore della Virgo Fidelis, protettrice dell’Arma dei Carabinieri.

La funzione religiosa, officiata dal Segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti Arthur Roche e dal Vescovo di Gubbio Monsignor Mario Ceccobelli, si è svolta alla Chiesa di Madonna del Ponte e ha visto la presenza delle più alte cariche dell’Arma dei Carabinieri (con in testa il Capitano Zago) e delle Forze dell’Ordine, il primo cittadino di Gubbio Filippo Mario Stirati, il consigliere regionale Andrea Smacchi e il Sottosegretario del Ministero dell’Interno, l’Onorevole Giampiero Bocci.

Foto Virgo Fidelis 2016

Monsignor Roche

Durante l’omelia, Monsignor Roche ha voluto sottolineare il grande lavoro dei Carabinieri, soprattutto in un periodo difficile come questo: “Ringrazio tutte le autorità civili e militari presenti. È per me motivo di grande onore e di profonda gioia aver potuto accogliere il vostro gradito invito a celebrare l’eucarestia della prima domenica d’Avvento, quando ricordiamo la festa della Virgo Fidelis.

Mai come in questo momento, si avverte in modo particolare quanto sia necessario disporre di forze ben preparate per garantire la nostra sicurezza e fornire il supporto e l’assistenza in situazioni di emergenza civile.

Foto Virgo Fidelis 2016

Stirati, Bocci, Smacchi e il Capitano Zago

Continua infatti a farsi sentire forte il terremoto che ha fatto tremare molte zone dell’Italia centrale, riportando la paura, il terrore nel cuore della sua generosa popolazione. Non servono molte parole per spiegare come siete voi e che cosa sia la vigilanza. Siete stati addestrati a restare svegli, siete abituati a tenere gli occhi aperti per distinguere il bene e il male, siete allenati a combattere ciò che oscura il cuore e mette in crisi la pacifica convivenza umana.

La società civile riconosce quello che fate perché sa di poter dormire tranquilla se vegliano i Carabinieri. Bisogna custodire non solo i beni materiali, ma anche quelli spirituali per trasformare le contese in atteggiamenti di pace. I Carabinieri esistono affinché tutti possano vivere in pace”.

Foto Giampiero Bocci

Il Sottosegretario Giampiero Bocci

Anche il Sottosegretario Bocci ha voluto parlare delle Forze dell’ordine, in relazione anche alle parole di Monsignor Roche: “Sua Eccellenza ha ricordato all’inizio della celebrazione che, a volte, si ha l’impressione che il male prevalga sul bene, ma poi anche nella sua omelia, in alcuni passaggi straordinari e molto raffinati, ci ha ricordato che il bene vince sempre sul male. Vince perché ci sono donne e uomini straordinari che lavorano per il bene, tra questi ci sono le donne e gli uomini dell’Arma dei Carabinieri.

Già Sua Eccellenza ha ricordato la delicatezza di questo lavoro, la professionalità degli uomini. Hanno delle grandi responsabilità, tra le tante, la più importante è difendere lo Stato, essere a fianco delle persone buone e generose. Non è semplice farlo, perché a volte si perde la strada maestra, tuttavia questi uomini hanno anche un grande animo.

Foto Virgo Fidelis 2016

Autorità civili e militari durante la funzione religiosa

Oggi festeggiamo la Virgo Fidelis che è la luce dei Carabinieri, non è soltanto la patrona, è l’esempio e l’espressione del senso di appartenenza ad un corpo dello Stato che ha ben più di 200 anni di storia. Dal 1° gennaio l’uniforme dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo Forestale dello Stato saranno un’unica uniforme e metterà insieme più di 200 anni di storia dell’Arma dei Carabinieri e quasi 200  anni di storia del Corpo Forestale dello Stato, ovvero questi due corpi insieme fanno 400 anni di storia.

Questa storia ha regalato tante pagine straordinarie al nostro Paese e la vogliamo continuare anche nei prossimi anni. Voglio ringraziare l’Arma dei Carabinieri perché quando c’è un carabiniere, ognuno di noi si sente più sicuro e più tranquillo.

Foto Mario Ceccobelli

Monsignor Mario Ceccobelli

Fare il carabiniere, a volte, significa anche rischiare di perdere la vita, di lasciare soli dei bimbi piccoli, però questa è una famiglia così straordinaria che, quando succede qualcosa che riguarda uno della famiglia, tutti gli altri si stringono intorno a chi in quel momento ha perso un proprio caro. L’Arma non abbandona mai nessuno. L’Arma ha questo grande concetto di comunità e quando si fa parte di questa comunità, fino all’ultimo si sta insieme nella gioia e nel dolore”.

Servizio a cura di Ilaria StiratiFotografie Cronaca Eugubina