A diciotto anni aiutava i disabili a San Girolamo. Nel 1999 ha prestato servizio in Albania, durante la guerra del Kosovo. Poi nel 2009 e nel 2012 a Paganica e Mirandola per assistere i terremotati. La figlia: “Orgogliosa e fiera di te. Esempio di un grande uomo da seguire”
GUBBIO – “Per come la vedo io, il volontario deve fare e non presentarsi mai.” Firmato Leandro Galli. Noi, invece, in questo articolo racconteremo la sua storia e le sue esperienze in giro per l’Italia ed oltre. Leandro, insieme ad Enrico Mattiacci, ha fondato Gubbio Soccorso vent’anni fa e da allora ha sempre aiutato le persone in difficoltà con grande dedizione.
È un istinto che si è rafforzato, verso i 18-20 anni, nel periodo in cui ha aiutato i disabili a San Girolamo, facendo principalmente lavori manuali. La prima esperienza significativa di Leandro, assieme ad altri quattro eugubini è stata, nel 1999, in Albania a causa della guerra del Kosovo. Lì è rimasto 13 giorni ed era come se fosse stata riproposta l’Italia, in quanto ogni Regione aveva una zona di cui doveva occuparsi. La vita non era assolutamente facile soprattutto per i ragazzi del posto che subivano questa situazione estremamente delicata.
Per questo motivo, la creatività degli eugubini presenti ha fatto la differenza: infatti utilizzando dei tubi ed una rete riuscirono a costruire il cero di Sant’Ubaldo per far divertire i ragazzi che erano al campo. Il momento simpatico fu quando questi ragazzi portarono in spalla questo cero, nel momento in cui l’allora presidente della Regione andò a far visita al campo dell’Umbria.
Come ci racconta Leandro: “Quello che ci aveva colpito lì per lì era che tutti i disegni dei bambini rappresentavano carri armati, cannoni, fucili e tutto ciò che riguardava la guerra. Poi, una volta, era anche successo che una ragazza veniva venduta fuori dal campo, fortunatamente qualche volontario dei nostri si era accorto di questo movimento un po’ particolare ed era riuscito a bloccarlo”.
E poi sono arrivate le esperienze dei terremoti in Italia. Prima, nel 2009, a Paganica, una delle città più colpite dal terremoto dell’Aquila. Lì, Leandro è andato due volte: ad aprile, la settimana dopo la scossa con il 2° contingente. L’impegno è stato veramente grande poiché ancora si dovevano allestire i campi e le cucine; a maggio, per una settimana, durante la quale si controllava che nel campo tutto scorresse bene, si dovevano curare la cucina e la pulizia del campo. Abbiamo anche portato alcune famiglie verso il mare, in alcuni alberghi di Pineto.
Poi, nel 2012, a Mirandola, dove la difficoltà più grande fu la presenza di varie etnie al campo. Ogni popolazione ha il suo modo di comunicare, ha le proprie usanze ed il rischio di interpretare male i gesti era alto. “La tua forza, la tua voglia di dare, di fare e strafare mettendo sempre prima gli altri davanti a te. Tu presente ovunque, in qualsiasi esigenza, senza il bisogno che qualcuno ti dica grazie. Orgogliosa e fiera di te. Esempio di un grande uomo da seguire”, con questa dedica speciale della figlia abbiamo praticamente descritto la vita solidale di Leandro Galli.
Ilaria Stirati
Nella foto di copertina le colonne portanti di “Gubbio Soccorso” Galli, Vagnarelli e Mattiacci