La mostra patrocinata dal Comune di Gubbio e coadiuvata nell’organizzazione dall’Associazione Culturale La Medusa, ente gestore del Polo Museale Diocesano, presenterà al pubblico un corpus di opere eterogenee, molto legate al tema naturalistico ma anche alla sua città natale, alla sua tradizione e ai suoi cittadini più conosciuti

Foto Patrizia Pastorelli

Patrizia Pastorelli

GUBBIO – Si aprirà sabato 22 ottobre, alle ore 18, la Mostra personale della pittrice Patrizia Pastorelli, dal titolo “Patrizia Pastorelli 2.0“, ospitata presso la suggestiva sede della Chiesa di Santa Maria dei Laici meglio nota come “Chiesetta dei Bianchi”.

La mostra patrocinata dal Comune di Gubbio e coadiuvata nell’organizzazione dall’Associazione Culturale La Medusa, ente gestore del Polo Museale Diocesano, presenterà al pubblico un corpus di opere eterogenee, molto legate al tema naturalistico ma anche alla sua città natale, alla sua tradizione e ai suoi cittadini più conosciuti.

Patrizia Pastorelli, eugubina di nascita ma toscana di adozione, inizia a disegnare da bambina, ma è in età adolescenziale a che fare con un incontro importante, quello con i suoi insegnanti che l’avvicinano al bello, all’estetica e dunque alla rappresentazione pittorica. È qui che Patrizia è toccata in un punto profondo di sé, che determinerà le sue scelte di vita. Viene educata a osservare, viene educata a disegnare. Incomincia a giocare con le linee e le forme con metodo e costanza, tanto da sperimentare in modo sempre più profondo una comunicazione tra la sua mente e la sua mano.

Foto Patrizia Pastorelli

Le opere di Patrizia Patorelli in omaggio a Gubbio

Intraprende gli studi d’arte mettendosi in gioco, tanto che da allora, i suoi disegni e la sua pittura non smetteranno mai di dirci qualcosa. L’incontro con questo mondo non sarà mai interrotto, ma sarà sempre alimentato dalle vicissitudini della sua vita, come gli studi universitari in Lingue e Letterature straniere, l’incarico come assistente di volo, sono esperienze che Patrizia integrerà nella passione per l’arte. E lo farà concretamente, portandoci l’esperienza del viaggio nei suoi dipinti.

Infatti, i cieli che ci illustra nascono da lassù. Sono spazi morbidi fatti di mille nuvole che scaldano l’aria o la raffreddano, poiché intrisi di acqua scura. Così, la sua osservazione comunica con i suoi stati d’animo, che cambiano insieme alle linee e ai colori.

Ora, che anche noi guardiamo i suoi quadri siamo mutati da essi, sentiamo un certo turbamento di fronte ad atmosfere cromatiche, ma ci emozioniamo serenamente per l’armonia che incontra il nostro sguardo e la nostra anima. Le sue sono illustrazioni che ci parlano di lei, ma anche di noi, fruitori di uno stesso gioco.

Foto Patrizia Pastorelli

Un’opera di Patrizia Pastorelli

Grazie ai quadri, ogni volta diversi, comprendiamo qualcosa di più di noi stessi. Il quadro non è mai lo stesso, cambia ogni volta che lo guardiamo, e perciò quello che esso vuole dirci è che ogni volta ci ritroviamo diversi, come se una nuova comprensione ci cambiasse dentro. Dunque Patrizia Pastorelli costruisce il proprio mondo attraverso la pittura, che raffigurano l’infanzia, ci ricordiamo del nostro passato di bambino, un tempo ricco di gioie e dolori, sorrisi e lacrime.

Dal 2018 ad oggi la pittrice eugubina annovera decine di partecipazioni ad eventi artistici e collettive in Umbria e non solo. La mostra che sarà aperta ufficialmente con vernissage sabato 22 ottobre alle ore 18, sarà aperta al pubblico dal martedì alla domenica fino al 6 novembre, con ingresso libero.