Il Sindaco: “D’intesa con Jacopo, abbiamo in animo di rendere tributo alla sua memoria, con alcune iniziative che ricordino  la caratura di innovatore del linguaggio teatrale, la visionaria inventiva dissacrante e umanissima, ben rappresentata da  quel  «Mistero Buffo» che lo rese famoso nel mondo

GUBBIO – “Erano in programma appuntamenti e incontri che il drammatico evento della scomparsa ha vanificato ma la città saprà rendere omaggio a Dario Fo, in nome e in virtù dei profondi legami con Gubbio”  così  il  sindaco Filippo Mario Stirati, profondamente colpito dalla scomparsa del Premio Nobel, interviene dopo le esequie che si sono svolte a Milano, esprimendo nuovamente a nome personale, dell’Amministrazione e della città tutta, il cordoglio al figlio Jacopo, agli amici e parenti.

E’ una perdita che si aggiunge a tante altre importanti dichiara Stiratiresa ancora più viva e dolorosa per i rapporti che da lungo tempo si erano stetti con Gubbio, anche tramite la scelta del figlio Jacopo di dar vita a Santa Cristina all’esperienza di ‘Alcatraz’.  Qui erano di casa Dario e, fino alla scomparsa, la moglie Franca,  la donna della sua vita nell’arte e nell’amore, e non era insolito vederli girare per le vie di Gubbio.

D’intesa con Jacopo, abbiamo in animo di rendere tributo alla sua memoria, con alcune iniziative che ricordino  la caratura di innovatore del linguaggio teatrale, la visionaria inventiva dissacrante e umanissima, ben rappresentata da  quel  «Mistero Buffo» che lo rese famoso nel mondo.  Il corpus teatrale di  quasi un centinaio di testi, gli valse nel 1997 il Nobel per la letteratura.

Ma di lui ricordiamo non solo il sommo drammaturgo e attore, ma anche il regista, lo scenografo, l’impresario,  il pittore.  Uomo di sinistra fuori dal coro,  militante senza bandiere, fabulatore e cantastorie,  ha saputo pungolare il potere costituito con i suoi istrionici sberleffi, irridendo intellettuali di regime.  La scena  italiana e il mondo intero saranno più poveri e Gubbio non potrà più annoverarlo tra i cittadini più illustri”.

Il Cittadino