L’esordio è previsto mentre Cronaca Eugubina andrà in stampa: mercoledì 22 giugno, alle ore 16, contro la Russia

Foto Verusca Pastorelli

Verusca Pastorelli

GUBBIO – Le atlete eugubine Elisabetta e Verusca Pastorelli, saranno protagoniste della terza edizione dei Mondiali di calcio a 11 per audiolesi, che si terranno sui campi di Agropoli ed Eboli, in provincia di Salerno, dal 20 giugno al 2 luglio 2016, con 22 squadre coinvolte, 16 maschili e 6 femminili, provenienti da 18 paesi.

Questo è il primo anno che l’Italia è rappresentata anche da una nazionale femminile. Una grande soddisfazione a livello personale e sportivo per le inseparabili sorelle che da sempre amano e praticano questo sport. Verusca, la maggiore delle due, è un difensore tenace, con buona visione di gioco, velocità e tiro potente. Ha grande esperienza a livello calcistico, avendo militato nei massimi livelli del calcio femminile con la Grifo Perugia, promossa più volte in serie A.

Anche Elisabetta è un difensore, di quelli vecchio stile, testa bassa e lotta dura su ogni pallone, un muro alla Franco Baresi per intenderci. Inoltre, Elisabetta, è mamma di due bambine, Giada ed Elena, e la partecipazione al torneo è la dimostrazione che per una donna, è possibile conciliare le proprie passioni con la vita familiare.

Foto Elisabetta Pastorelli

Elisabetta Pastorelli

Per me e mia sorelladice Elisabetta Pastorelliè la prima convocazione per giocare in una competizione Mondiale a 11. Con la nazionale degli audiolesi, in questi anni, abbiamo fatto diversi tornei di calcio a 5, sia in Italia che all’estero. Per quanto mi riguarda, è un’esperienza che mi esalta e mi rende felice, certo un pensiero è sempre a Giada ed Elena che lascerò per due settimane, ma mio marito e la mia famiglia mi hanno sempre sostenuto ed incitato a partecipare”.

L’esordio è previsto mentre noi andremo in stampa: mercoledì 22 giugno, alle ore 16, contro la Russia. Dunque non ci resta che tifare per i colori azzurri e fare un grosso in bocca al lupo alle due sorelle.

Servizio a cura di Marta Caparrucci