Il fulcro di questo percorso di integrazione risiede tutto nella volontà di coinvolgere le cosiddette aree interne presenti nelle nostre regioni , in politiche che vadano al di là del mero regionalismo, ma che siano capaci di rispondere alle esigenze specifiche dell’area, anche se questa ricade in più regioni
GUBBIO – Si è concluso poco fa in Comune (venerdì 1o giugno) un incontro sul tema “Integrazione territoriale Umbria – Marche“. A fare gli onori di casa è stato il Sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati che ha promosso l’incontro stesso.
Sono intervenuti al dibattito i Presidenti delle regioni Umbria e Marche, Catiuscia Marini e Luca Ceriscioli, alla presenza delle istituzioni e delle forze sociali dei territori coinvolti. Sul piatto i temi delle infrastrutture, dell’economia e del turismo.
L’intervento del sindaco Filippo Stirati
“Voglio innanzitutto ringraziare – ha esordito Stirati – i Presidenti Marini e Ceriscioli, i sindaci umbri e marchigiani interessati , le autorità civili, religiose e militari e le rappresentanze che in ogni forma danno corpo al nostro tessuto sociale per aver accettato con così grande partecipazione al nostro invito; a testimonianza del fatto che questo primo incontro riveste una particolare importanza presso l’opinione pubblica locale.
Un incontro questo che vuole essere solo il primo atto di una serie di incontri tra le istituzioni di Umbria, Marche e Toscana, al fine di dare gamba a questo progetto di integrazione appena iniziato. Come ho precisato nella comunicazione che ha preceduto l’evento i temi sono molteplici; dalle infrastrutture, all’economia fino al turismo; tutti elementi che non devono essere più visti come divisivi ma comuni“.
Il filo conduttore che ha permeato l’incontro è stato la volontà messa in campo dalle tre Amministrazioni regionali di proseguire su un percorso di integrazione teso dare vita, nel solco dell’assetto costituzionale attuale, a tutte quegli aspetti comuni sia amministrativi, culturali, economici e paesaggistici che caratterizzano questa Italia mediana, la quale può potenzialmente dare un grandissimo contributo alla crescita del nostro Paese.
Alcuni servizi come ad esempio, parte della sanità pubblica (servizi di emergenza ed urgenza) già oggi vengono gestiti in maniera comune.
L’intervento del Presidente della Regione Marche
“Stiamo accelerando le cose buone del processo di integrazione regionale – ha sottolineato il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli – in quanto le nostre tre regioni sono molto simili per storia, cultura, natura e altre caratteristiche come lo sviluppo infrastrutturale e la gestione della sanità pubblica. Noi vogliamo costruite dal basso questa integrazione, senza stravolgere l’assetto costituzionale vigente perché non vogliamo che le decisioni sul futuro assetto territoriale del nostro Paese siano prese senza tenere in mente le omogeneità/disomogeneità dei diversi territori.
Il fulcro di questo percorso di integrazione risiede tutto nella volontà di coinvolgere le cosiddette aree interne (si definiscono così le aree svantaggiate per motivi infrastrutturali o economici; sono soprattutto quelle collinari e montane) presenti nelle nostre regioni , in politiche che vadano al di là del mero regionalismo, ma che siano capaci di rispondere alle esigenze specifiche dell’area, anche se questa ricade in più regioni.
Il dialogo avvicina i territori, permette di comunicare, cambia le relazioni; permette di sviluppare rapporti che senza integrazione non avrebbero mai potuto prendere forma. Dal punto di vista operativo questo modo di operare permetterà nei prossimi mesi di vedere, dal lato delle grandi opere pubbliche l’apertura della Foligno – Civitanova; la conclusione dell’importantissima Perugia – Ancona e l’ammodernamento della Fano – Grosseto che permetterà al territorio eugubino e dell’alto marchigiano di svilupparsi“.
La Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini ha sottolineato come questo percorso “risulti fondamentale per lo sviluppo economico di questa Italia mediana e dell’occupazione in quanto, quando tale processo giungerà a compimento potremmo offrire al mercato due mari ed un patrimonio storico, artistico, culturale, culinario e chi più ne ha più ne metta di tutto rispetto. La nostra sfida è infatti quella di guardare sempre più ai territori, abbandonando la vecchia concezione di regionalismo, ponendoci l’obiettivo di come poter sfruttare nel migliore dei modi il brand delle nostre bellissime regioni“.
Giovanni Alessi – Fotografie Cronaca Eugubina