Vestiti storici, sulla scalea di Palazzo dei Consoli un “fritto misto” di epoche differenti

Stefano Rossi con S.Ubaldo aspetta gli altri due Ceri

Stefano Rossi con S.Ubaldo aspetta gli altri due Ceri

GUBBIO – La Festa dei Ceri è viva, dinamica. La Corsa ne è l’aspetto più vibrante ed è quanto di più vitale si possa immaginare. Le polemiche, il confronto, a volte lo scontro sono elementi inevitabili di un qualche cosa che “pulsa” e che si tramanda da secoli. E così anche quest’anno le polemiche sono state numerose. Su quattro punti in particolare.

Il primo quello è quello che si è innescato la sera del 15 quando Stefano Rossi, capodieci di Sant’Ubaldo, insieme al capocetta “Gnozzi” ha aspettato con la statua di Sant’Ubaldo, dopo la scavijamento del Cero, l’ingresso nel chiostro di San Giorgio e Sant’Antonio.

Sta facendo discutere poi la sosta di San Giorgio in via Baldassini sui ceppi, invece che in via Savelli della Porta, per consentire ai ceraioli di pranzare prima di riprendere la Mostra. Come se fosse stato un primo segnale vicino alla proposta fatta dall’Università dei Muratori, Scalpellini e Arti Congeneri “Innocenzo Migliarini” di allungare l’Alzatella facendola partire da via Baldassini. Proposta che non è passata e che i più hanno voluto rimandare a tempi più maturi.

Foto Festa dei Ceri

Il Cero di San Giorgio fermo di fronte gli Arconi

L’abbraccio di capodieci, capitani e trombettiere sulla scalea del palazzo dei Consoli prima dell’Alzata, secondo qualcuno sarebbe stato un gesto troppo buonista che con la Festa non c’azzecca nulla.

Infine la discussione su quanto accade sulla scalea del Palazzo dei Consoli, prima dell’Alzata. Gli Sbandieratori indossano costumi precisi, chiarine e consoli quest’anno hanno indossato per la prima volta nuovi abiti rinascimentali, i due Capitani hanno divise napoleoniche o giù di lì, i ceraioli una divisa quasi contemporanea. Insomma un misto di epoche che andrebbe rimesso in ordine.

A giugno la Festa dei Ceri dovrebbe essere inserita nella Rete delle Macchine a Spalla Unesco. La domanda provocatoria è la seguente: va bene questo “fritto mistodi epoche sulla scalea del Palazzo dei Consoli al momento dell’Alzata? Oppure si deve dare meno spazio all’improvvisazione e coordinare meglio il tutto? Il Tavolo dei Ceri è una realtà che può essere preziosa per analizzare, esaminare, discutere, confrontarsi.

L’importante però non è limitarsi al parlare, ma passare dalla teoria alla pratica, essere concreti e rimettere tutti puntini sulle “i“. Si è già perso molto tempo, è indispensabile non perderne dell’altro e dare una svolta a tutta l’organizzazione della Festa a cominciare dalla sfilata dei ceraioli, la mattina del 15, che è quanto di più disordinato e disarticolato si possa immaginare.

Euro GrilliFotografie Simone Grilli e Photostudio