Don Mirko Orsini: “Vorrei ringraziare di fronte Sant’Ubaldo i capitani e i capodieci dei Ceri perché quella di quest’anno è stata una Festa all’insegna dell’amicizia, del rispetto, della concordia e della gioia“
GUBBIO – Il pomeriggio del 15 maggio è cominciato con la pioggia battente, era prevista ed è arrivata puntuale. Ma la Festa non ne ha risentito, e si è svolta in maniera spettacolare e senza indecisioni da parte dei tre Ceri. Emozionante la processione con la statua del Santo Patrono, che ha risalito corso Garibaldi nel momento di maggiore intensità della pioggia.
Molte le mani dei ceraioli che si sono protese verso la mantellina gialla di Sant’Ubaldo, per toccarla e chiedere in questo modo la protezione del Patrono. Squillo di tromba del trombettiere Marco Tasso, e i Ceri hanno imboccato la callata e poi corso Garibaldi percorrendolo perfettamente.
Incedere maestoso dei Ceri anche al mercato, lungo la curva della farmacia e all’imbocco di via Cavour e San Martino, dove Sant’Antonio è apparso un po’ distaccato mentre San Giorgio ha tenuto testa a Sant’Ubaldo. Spettacolare via dei Consoli, dove si è potuto apprezzare lo sforzo e la tenacia di tutti i ceraioli.
I video dei Ceri in via dei Consoli e le girate della sera
Via XX settembre e i due buchetti
Percorsi a grande velocità i tratti di via XX settembre e dei due buchetti, dove i ceraioli procedono senza braccieri e quasi a passo d’uomo per la ripidità della salita.
Quest’anno non c’erano le suore di clausura alle minestre delle Orfanelle a salutare il passaggio dei Ceri.
Durante la sosta alla Porta di Sant’Ubaldo abbiamo notato che mancava la punta del braccetto superiore al Cero del Santo Patrono.
Grande tensione e attesa per la scalata al monte Ingino, che anche quest’anno presentava un ottimo colpo d’occhio di ceraioli nonostante il clima autunnale lungo gli stradoni e in vetta alla Basilica.
L’arrivo in Basilica
Dopo le note vicende degli anni scorsi, e la presa di posizione di quest’anno dei santubaldari con una lettera, era attesissimo da parte di tutti i ceraioli l’arrivo in Basilica.
E’ stata una ascesa al monte Ingino velocissima, con Sant’Ubaldo che ha subito preso un certo vantaggio a San Giorgio, difendendolo fino all’arrivo in Basilica.
Qui i ceraioli santubaldari sono riusciti a chiudere la porta con tranquillità, poi il Cero del Santo Patrono ha effettuato tre girate all’interno del Chiostro, e infine è stato scavjato.
Ma il Santo ha atteso all’ingresso della Basilica l’ingresso dei Ceri di San Giorgio e Sant’Antonio. L’epilogo della Festa dei Ceri 2016 è stato sereno: San Giorgio e Sant’Antonio hanno fatto inchini di fronte il Santo di Sant’Ubaldo, che subito dopo è stato portato all’interno della Basilica.
Le parole di don Mirko Orsini
“Vorrei ringraziare di fronte Sant’Ubaldo i capitani e i capodieci dei Ceri perché quella di quest’anno è stata una Festa all’insegna dell’amicizia, del rispetto, della concordia e della gioia. – ha affermato don Mirko Orsini al microfono – La gioia di poter vivere insieme la Festa dei Ceri. Con gioia e insieme nella Casa del Patrono. Prego Sant’Ubaldo perché interceda per voi tutti“.
E’ seguita una preghiera recitata da don Fausto Panfili, quindi tutti i ceraioli hanno cantato l’inno al Patrono “O lume della Fede“.
La processione dei Santi verso la città è stata l’ultimo atto di una Festa intensa, concitata e bagnata dalla pioggia. Ma sempre bella e con un raggio di sole finale che sa di speranza e di felicità.
Francesco Caparrucci – Fotografie Simone Grilli