Ho buone speranze per questo film, le impressioni sono positive soprattutto per quanto riguarda il tema e la trama prevista

GUBBIO – Quando si creano progetti importanti come quello del Film eugubino, è fondamentale “sondare il terreno” per capire cosa ne pensano i diretti interessati, e quindi gli abitanti del territorio.

Prima però abbiamo deciso di contattare Augusto Ancillotti, assessore alla Cultura del Comune di Gubbio, che in questa intervista ci ha raccontato le sue impressioni sul Film che sarà prodotto da Cronaca Eugubina.

cronaca-54-1Ho buone speranze per questo film, le impressioni sono positive soprattutto per quanto riguarda il tema e la trama prevista. È positiva l’idea di recuperare un mondo eugubino degli anni ‘40 che si è perso molto presto, ed è bella l’idea di una storia d’amore improvvisa di due giovani di allora.

E’ chiaro che questo mio pensiero riguarda il tema e la prospettiva che ci pone questo argomento, poi riuscire a farne un film con una qualità e capacità di impatto sul pubblico è un passo in più. La filmografia è una disciplina con regole e difficoltà che mi auguro si possano superare tutte, per ottenere un risultato degno di speranze. Sono esperimenti interessanti che sono già stati fatti in passato, facendo recitare persone anche senza un esperienza di recitazione.

Non c’è niente di male nel fare un film tutto eugubino con attori eugubini ed ambienti eugubini, perciò spero che possa riuscire bene. Poi ci sono altre difficoltà come quelle economiche, dato che oggi avere delle sponsorizzazioni sostanziose è difficilissimo, per questo ho augurato al Dott. Francesco Caparrucci ogni bene”.

Foto Augusto Ancillotti

Augusto Ancillotti

Quale ritorno ci potrà essere per Gubbio?

Questo dipende molto dai risultati della pellicola, se si dovesse riuscire ad avere una pellicola che può effettivamente circolare e trovare distribuzione il ritorno sarebbe indubbio. Sarebbe un modo di rilanciare una città come Gubbio che conserva tuttora una sua capacità di radicarsi nella tradizione. Oggi sappiamo quanto interesse verso Gubbio abbia destato la serie di Don Matteo, che però significava Rai e quindi un programma presente in tutt’Italia. Adesso si tratta di fare un operazione che entri nella distribuzione dei film”.

Come ha detto lei, la cosa più positiva è che si cerca di riscoprire un lato di Gubbio che magari, rispetto al periodo medievale, trova meno risalto.

La Gubbio degli anni ‘40 è caratteristica e serpeggia ancora in mezzo a noi, anche in mezzo alle tecnologie moderne. Ci sono molte persone che ricordano e tengono vive certe tradizioni di quegli anni, come per esempio nell’uso di certi alimenti. Gubbio merita di essere osservata come conservazione della tradizione”.

Emanuele GrilliFotografie Cronaca Eugubina